“Concorsone” docenti, la carica dei 1.411

Ieri a Povo la prima giornata di prove per 93 posti a tempo indeterminato, oggi si replica: regole rigide, esclusi i ritardatari


di Luca Pianesi


TRENTO. Siamo ancora alla preselezione, ma si fa molto sul serio. Il concorsone pubblico per accedere a 93 posti a tempo indeterminato per insegnanti di scuole secondarie provinciali a carattere statale, di primo e secondo grado, è iniziato ieri, con le prove di preselezione, e continuerà anche oggi. I 1.411 aspiranti docenti trentini si stanno confrontando con 50 domande, scelte a random da una banca dati tra oltre 3.500 quesiti. La prova è composta da 18 quiz di capacità logica, 18 di comprensione del testo, 7 sulle competenze digitali e 7 sulla lingua straniera. Quattro le opzioni di risposta per ogni quesito e 50 minuti totali per completare la verifica. Ad ogni concorrente i risultati sono comunicati immediatamente, al termine della prova, dal sistema di correzione automatica del computer. Per il superamento è necessario conseguire un punteggio non inferiore a 35/50.

Resta, questa, una preselezione. I candidati, infatti, che supereranno il test saranno ammessi al vero concorsone fatto di prove scritte, scritto-grafiche, un esame orale e una lezione simulata. Una vera novità, quest’ultima, che durerà 30 minuti e che verterà su una traccia estratta dall’aspirante professore 24 ore prima del colloquio. Il calendario, della selezione vera e propria, verrà reso noto, dal ministero dell’Istruzione, il 15 gennaio e i 93 fortunati che vinceranno entreranno in ruolo a partire dal prossimo anno scolastico. Ma anche se quella di questi giorni è solo una fase preliminare la Provincia ha messo in campo un’organizzazione imponente. I test, infatti, vengono tutti eseguiti a Povo, in due edifici separati: il Polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” e il padiglione nord della Fondazione Bruno Kessler. I concorrenti sono divisi su 4 fasce giornaliere in aule da 60 posti e tutta la procedura è seguita da diversi operatori della Provincia che eseguono servizio d’ordine e controllo. L’attenzione è massima. Ritiro cellulari e divieto assoluto di accesso per i ritardatari. Una docente arrivata al Polo Ferrari con 20 minuti di ritardo, rispetto all’orario fissato per l’inizio del primo turno, le 9, si giustifica dicendo che non ha trovato parcheggio. «Non possiamo più ammettere nessuno – dice una dipendente provinciale che sorveglia l’accesso - ci spiace. Nei comunicati amministrativi abbiamo ampiamente avvisato che potevano esserci problemi per trovare il posto auto». Ed effettivamente la Provincia ha messo a disposizione dei candidati anche un servizio gratuito di bus-navetta, in corrispondenza delle 4 fasce di esami, con partenza dall’area ex Zuffo per un numero di passeggeri pari a 150 unità. La docente ritardataria, quindi, è stata automaticamente esclusa dal concorso. Un’occasione persa che non si ripresenterà, probabilmente, in tempi molto ristretti. L’ultimo concorsone pubblico, infatti, risale al 1999. Ma diversi dei partecipanti sono comunque scettici sull’utilità del concorso: le graduatorie sono infatti strapiene.













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