tribunale

Compra un bassotto, ma viene truffato

Ha versato 300 euro per avere l'animale, ma il finto venditore è sparito 



TRENTO. Aveva versato 300 euro di acconto per l’acquisto di un cane, un bassotto tedesco a pelo duro, ma l’animale lo ha visto solo in fotografia. Un’immagine, quella del sedicente allevatore e mediatore, che l’aspirante acquirente, residente nelle Giudicarie, ha scoperto di appartenere ad un altro cucciolo, che però non era stato venduto a nessuno. Una vicenda che approverà in tribunale il 9 settembre. Imputato un quarantenne della val di Non, accusato di truffa. Quando i due si erano conosciuti, tempo addietro, l’imputato si era detto disponibile a procurare cani da caccia e di altre razze, avendo egli allevamenti e contatti nel settore. Nel febbraio dell’anno scorso il giudicariese si è quindi rivolto a lui, telefonicamente, dicendosi interessato a comprare un bassotto tedesco a pelo duro. Al che il noneso ha risposto che in tempi brevi gliene avrebbe procurato uno.

In un successivo contatto telefonico, il sedicente allevatore ha chiamato per dire che il cane era stato individuato e sarebbe stato consegnato a metà marzo, al compimento dei due mesi di vita. Nel frattempo il giudicariese ha versato su un conto Postepay la caparra di 300 euro, pari alla metà del valore del cane.

Sono seguite una serie di telefonate e messaggi fra i due, nelle quali il sedicente allevatore diceva prima di avere trovato un altro cucciolo di due mesi, della stessa razza, che gli avrebbe portato a breve, poi prendeva tempo asserendo di essere impegnato in gare di cani e corsi per bambini autistici a Verona. Riuscito dopo diversa insistenze ad avere la foto del quadrupede e dei genitori, con tanto di descrizioni che decantavano le virtù dei cani, il giudicariese ha trovato la stessa immagine sul web. Ma il proprietario ha detto di non essere mai stato contattato da nessuno per la vendita, mentre il falso venditore non si è fatto più rintracciare.(l.m.)













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