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Caso Chico Forti: «Vicina la revisione del processo Usa»

A Miami nei giorni scorsi la visita dell’onorevole Ottobre : «Nuove prove di innocenza. Ecco l’alibi che fu manipolato»


di Francesca Quattromani


TRENTO. La sala dei colloqui del carcere Everglades di Miami è popolata da tigri, elefanti, aquile. Dietro queste sbarre, tutti gli animali del mondo sono dipinti con impressionante verosimiglianza da Chico Forti, ogni esemplare con la sua lettera: così l'imprenditore trentino insegna a leggere e a scrivere ai detenuti. Lo ha incontrato due giorni fa il parlamentare Mauro Ottobre con il console Italiano a Miami Gloria Bellelli. Tra due mesi verrà depositata l'istanza di revisione del processo con la quale, spiega Ottobre, lo Stato italiano inizierà le pressioni politiche del caso. L'avvocato Joe Tacopina fornirà la documentazione necessaria. Ci sono prove schiaccianti, come quella telefonata che fece Forti nelle ore del delitto, che poi sparì. Un alibi che era scritto nero su bianco ma che alla polizia non arrivò mai; quei tabulati, a loro arrivarono sfalsati di un anno. Le prove raccolte sarebbero così evidenti da permettere di depositare l'istanza di revisione di un processo che condannò all’ ergastolo l'imprenditore trentino. Della visita Ottobre riferisce di un uomo sereno, forte della sua innocenza oggi come 18 anni fa quando la sua vita si interruppe all'aeroporto di Miami nell'attesa d' un uomo, Dale Pike, che no sarebbe mai arrivato. Dovevano concludere un affare quando mr Pike fu trovato sulla spiaggia di Sewer Beach, ammazzato da due colpi di pistola. Il processo, l'ergastolo, la storia ben nota. Una vicenda pronta ad esplodere sui media americani come quella di Amanda Knox, grazie all'interessamento dell'associazione statunitense che sostenne la ragazza, in patria, durante il processo italiano. «L’avvocato cui facciamo riferimento affiancherà Tacopina nel diffondere in modo importante i contenuti di questa storia, una vicenda che ha dell’incredibile». Gli errori commessi durante il processo, le prove nascoste, manipolate addirittura. Ed è proprio questo uno dei punti forti dell’istanza che sarà presentata a breve per la riapertura del processo. Ci sono delle prove oggettive che sostengo la versione di Forti, che rafforzano un alibi troppo a lungo mistificato, taciuto nei suoi tratti più evidenti, nascosto fino all’oblio più totale. Gli elementi a disposizione dell’avvocato di Forti sono tanti, «svelarli ora non è possibile», dice ancora Ottobre.

Nel frattempo la vita di Forti scorre in quel penitenziario dove oggi può lavorare all'aria aperta, sopravvisuto alle regole del carcere, ai codici d’onore, «e non è certo un film, è tutto vero», spiega ancora Ottobre. Oggi Enrico Forti è rispettato dai detenuti grazie al potere di quelle lettere dipinte sui muri. Enrico è l'uomo di carta e penna, quello che alfabetizza in molte lingue e verga le missive dei carcerati.













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