Canile, la Vela in rivolta Scatta la raccolta di firme

Vezzola del “Punto in comune”: «Siamo tutti contrari allo spostamento a Centa Nella zona ci sono tante case e il disturbo non sarebbe accettato dai residenti»


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Il tanto atteso canile municipale si potrà dunque costruire alla Vela, con il benestare dei residenti? La giunta ha preso la sua decisione ma non sarà così facile concretizzarla, dopo le ben note contrarietà già espresse da tutte le circoscrizioni cittadine e in vista, però, dei quasi imminenti lavori stradali, che imporranno nei prossimi mesi lo spostamento del rifugio, attualmente sito in via delle Bettine, gestito dalla Lega del cane. Quel che è certo, abbiamo appurato, è che un gruppo di residenti della Vela si sono già organizzati per dire la loro, raccogliendo le classiche firme contro l'ipotesi di collocazione nella loro zona abitativa, in località Centa, come si è scritto. Oggi dovrebbero incontrarsi per fare il punto della situazione e decidere cosa fare. Ne abbiamo parlato ieri con Claudio Vezzola, esponente dell'associazionismo della zona, presidente del P.I.C. (Punto in comune Vela, nato nel 2010) e membro anche del Comitato Pro Vela. Vezzola si dice infastidito di fronte a ipotesi di collocazione della struttura che non sono mai state condivise con la popolazione, anche se come è noto il parere della circoscrizione non è vincolante. «Appena abbiamo avuto sentore che si stava tirando fuori questa ipotesi abbiamo raccolto le prime firme». In un primo sondaggio sul territorio fatto due giorni fa dal “Trentino”, molti residenti sembravano disposti a “tollerare” la struttura, che sarà moderna, non impattante e pur sempre un servizio pubblico. «Ne ho parlato con diverse associazioni – prosegue - e con molti residenti e le posso dire che qui siamo contrari, nettamente. Innanzitutto perché la zona di cui si vocifera, e dove si andrebbe a costruire, è una zona con molte case e il disturbo ovviamente non sarebbe accettato. Sappiamo che già la frazione di Camparta aveva detto no. Adesso si tira fuori questa ipotesi, non so come. Era già successo anche in passato, con una questione legata ad una ipotetica pista di motocross: le voci sui giornali e le moto che arrivavano. Ma noi abbiamo già dato, penso, in quest'area della città, fra inceneritori, discariche e quant'altro».

Vezzola accenna anche a una questione logistica, che secondo lui pregiudicherebbe la possibilità di costruire il canile proprio in quella parte della città: «Ci sono i pali dell'alta tensione là - spiega - e già in passato questo aveva reso impossibile avviare altri progetti previsti in zona». Ma ora - chiediamo - cosa pensate di fare? Contatterete il sindaco o l'assessore Marchesi? «No, per ora raccogliamo le firme. Il presidente della circoscrizione Redolfi ha già ribadito il nostro no».

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