Cani antidroga al Curie: niente di sospetto in aula

Controllo (con lezione sugli stupefacenti) dei carabinieri all’istituto superiore La dirigente: «Fuori ci sono movimenti strani e abbiamo chiesto noi l’intervento»


di Roberto Gerola


PERGINE. Operazione antidroga ieri mattina al’istituto Marie Curie. Squadre di carabinieri hanno visitato con particolare tatto (la considerazione è emersa al termine, verso mezzogiorno) le aule facendo uscire gli studenti. Mentre nei corridoi si svolgeva una sorta di lezione da parte del maresciallo Ronzani, dentro l’aula, il cane lupo Klaus con il proprio carabiniere conduttore provvedeva a fiutare vestiti, cartelle, angoli, scrivanie, banchi e suppellettili. Nulla è sfuggito al controllo. Al termine, con evidente soddisfazione, la dirigente Sandra Bocher ha fatto sapere che l’ispezione è andata a vuoto e quindi a buon fine. Da parte della dirigente, è stata illustrata l’iniziativa, concordata con le forze dell’ordine, ma una sorpresa per gli studenti.

«E’ rientrata - ci ha detto - nel percorso promosso a tutela della salute. Dopo la lotta al fumo e all’alcol, anche la lotta alla droga. Vogliamo che la scuola sia un luogo sicuro per i nostri giovani. C’era qualche movimento sospetto dall’esterno e allora abbiamo concordato la visita». L’iniziativa è stata della commissione salute con gli insegnanti Libri e Gregorio, insieme alla psicologa Antonella Brugnara. Proprio quest’ultima ha assistito all’ingresso dei carabinieri nelle aule per preparare gli studenti all’evento, per evitare incomprensioni e mantenere quella serenità necessaria all’ambiente scolastico. «E così è stato - ha detto la psicologa - con le forze dell’ordine particolarmente attente a spiegare agli studenti gli effetti della droga, non solo sulla salute, ma anche per le conseguenze che possono esserci a proposito di patente di guida, di assunzione al lavoro». Gli studenti hanno ascoltato con attenzione le considerazioni espresse facendo anche qualche domanda. Un’operazione quella di ieri mattina, che si è svolta con particolare discrezione.

L’occasione, per la dirigente Bocher, è stata anche utile per illustrare quanto la scuola sta facendo in tema di salute con le linee essenziali espresse a vari livelli, naturalmente in nome della sicurezza dell’istituto. «Si è anche trattato - ha detto - di un messaggio educativo, di prevenzione, proprio perché tra i quasi 900 studenti, c’è sempre chi è fragile e debole. Occorre sì prevenzione e in questo senso ci sono anche state serate con esperti che operano a San Patrignano, ma è anche importante l’aspetto sanzionatorio».

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