PERGINE. Trasferimento in vista nella nuova sede per il Museo degli attrezzi agricoli e artigianali di Canezza. Il trasloco inizierà in autunno per concludersi entro l'anno: dall'edificio Itea ex Morelli ai locali Itea ex Bolgia a poche decine di metri di distanza, sempre nel centro della frazione perginese. Dai circa 130 metri quadrati di superficie, si passerà a quasi il doppio nella nuova sede, con entrata dal retro (verso il torrente Fersina) e con a disposizione anche un parcheggio.

Il nuovo museo è stato ricavato al piano terra della costruzione annessa all'edificio originario e fino alla chiusura del ristorante «Bolgia» adibito a sala da pranzo. I settori agricoli e delle attività artigianali un tempo presenti a Canezza troveranno una nuova e più adeguata disposizione. Al piano superiore, sarà invece ospitata la Corale Canezza. I locali potranno essere utilizzati anche per le mostre provvisorie che il Museo propone.

L'attuale spazio "ex Morelli" del Museo sarà invece assegnato alla Filodrammatica di Canezza e all'associazione Canezza.it, gli altri due sodalizi che operano in paese, ma servirà anche come sala comunale per incontri pubblici o oltre iniziative dei residenti.

"Per noi - diceva ieri Claudio Morelli, presidente del Museo - il trasferimento nella nuova sede rappresenta un'opportunità importante. Significa, in sostanza, la possibilità di sfruttare al meglio un luogo più adeguato rispetto all'attuale. In effetti, le mostre proposte sono ora sacrificate, visti gli spazi ristretti a disposizione".

Morelli, che con Maurizio Stefani (il fiduciario della frazione, i due sono ritratti nella foto sopra) è preposto all'operazione di trasferimento, ricorda che "la nostra associazione è di puro volontariato anche per gli orari di apertura e non abbiamo entrate, se non i contributi comunali per le iniziative che di volta in volta proponiano". L'azione del Museo è una ricchezza non solo per Canezza, ma per tutta la comunità perginese per il ruolo e l'azione che svolge da oltre dieci anni. Ruolo molto apprezzato, visto il numero di visitatori che il Museo registra, soprattutto in occasione di manifestazioni a Canezza.