la vicenda

Cafè de la Paix non chiude, anzi rilancia

Il locale al centro di polemiche, cambia la presidenza e dopo la pausa estiva proporrà più teatro e laboratori, meno musica



TRENTO. Il Cafè de la Paix non chiude, si prende una pausa estiva (da oggi) e rilancia riaprendo a settembre con tanto teatro e letteratura ma anche il coinvolgimento delle associazioni del territorio, con un occhio di riguardo ai bambini e agli anziani. Continuando a servire da bere e mangiare ma con meno musica, se non acustica, di accompagnamento. E rimanendo un circolo Arci.

A metà aprile Francesca Quadrelli, presidente dell’associazione Cafè Culture che gestisce il locale di passaggio Osele aveva gettato la spugna. Continue proteste dei residenti, ordinanze e sanzioni comunali per via dei rumori gli avevano fatto dire basta. Nonostante una raccolta firme a favore della continuazione e la riqualificazione del passaggio, prima dell’apertura luogo degradato e abbandonato. L’esperimento partito nel 2012 grazie alla collaborazione con il Forum Trentino per la pace e l’Itea (proprietaria dello spazio) sembrava giunto al capolinea. Poi, qualcosa deve essere successo. Prima delle elezioni comunali i candidati sindaci (all’incontro mancava solo Andreatta) si erano espressi per la prosecuzione di un centro di socialità e aggregazione ormai conosciuto e frequentato.

E va dato loro atto anche di un certo coraggio perché qualche bel voto di baristi e ristoratori (che hanno sempre mugugnato per via di una certa “concorrenza sleale” che il locale eserciterebbe nei loro confronti in quanto “assistito”) l’hanno senz’altro perso. Comunque, ieri la svolta. Francesca Quadrelli passa la mano. Presidente dell’associazione è stata nominata Lorenza Pandolfi, logopedista e diplomata in neuropsichiatra infantile. Vice è l’attore teatrale Luca Buonocunto (che stasera sarà al Trentino Book Festival di Caldonazzo con uno spettacolo su Giorgio Gaber).

Entrambi arrivano da Roma e sono a Trento da alcuni anni. Con loro, altra new entry del direttivo è la ricercatrice universitaria Cristina Mattiello. Il programma dell’autunno è in fase di studio. Molta attenzione sarà riservata al teatro e alla letteratura, in una sorta di mix, dentro uno spazio capace di contaminazioni e commistioni (viene in mente il “vecchio” Arcipelago di via Belenzani). Inoltre, coinvolgimento delle associazioni, sociali e culturali, laboratori creativi, mostre e quant’altro, con orari tutti da studiare e programmare, non solo serali ma anche nel corso della giornata. «E’ un progetto culturale – ha sottolineato il presidente dell’Arci Andrea La Malfa – che aiuterà Trento ad aprirsi ancora di più. Il Cafè sarà la casa di tutti». «Un nuovo look – hanno aggiunto Pandolfi e Buonocunto – per una cultura a tutto tondo. Ci vediamo a settembre». (pa.pi.)













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