Caccia e armi clandestine: 9 indagati

Perquisizioni della Forestale tra Piné, Bedollo e Civezzano. Sassudelli (cacciatori): «Vogliamo costituirci parte civile»



TRENTO. Maxi operazione della guardia forestale provinciale contro i bracconieri. Venerdì ci sono state perquisizioni a tappeto in diversi comuni (Bedollo, Piné e Civezzano) che hanno concluso una lunga indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ognibene. Inchiesta che si è conclusa con 9 indagati per associazione a delinquere finalizzata al reperimento e alla detenzione di armi clandestine modificate. Il provvedimento ha interessato, fra gli altri tre persone che erano state arrestate in due distinti episodi negli ultimi mesi. Si tratta dei fratelli Fabio e Stefano Bernardi di Piné e Livio Groff di Bedollo.

Perquisizione lunghe quanto certosine quelle fatte venerdì che hanno portato al sequestro di un fucile modificato, di un silenziatore e di una certa quantità di proiettili. Materiale che va sommato a quanto era stato sequestro egli altri episodi che si erano conclusi con gli arresti di cui sopra e con delle denunce.

Su quanto avvenuto interviene Giampaolo Sassudelli, presidente provinciale dei cacciatori trentini. «Abbiamo già chiesto alla procura - spiega - di costituirci parte civile in questi procedimenti ma fino a questo momento non sappiamo se sarà possibile. Riteniamo che per noi sia non solo un atto dovuto ma anche una cosa a cui noi teniamo particolarmente non solo perché ne abbiamo ricavato un importante danno d’immagine ma anche perché questo comportamenti danneggiano seriamente l’ambiente. E noi siamo contrari tanto che c’è sempre stata la massima collaborazione anche durante le varie operazioni contro il bracconaggio grazie anche alla presenza costante dei nostri volontari e dei guardiacaccia sul territorio».

Era il marzo scorso quando la forestale ha arrestato i fratelli Bernardi. L'operazione era partita dopo un colpo di arma da fuoco udito in una zona boschiva della Val di Ledro, al confine con la provincia di Brescia. Nella zona di Bocca di Lorina, in territorio trentino, sono stati fermati i due fratelli accompagnati da un minorenne. Le verifiche hanno portato a scoprire l'arma. La successiva perquisizione domiciliare aveva permesso di trovare in un’abitazione, occultata in un'intercapedine del sottotetto, un'altra arma da fuoco con silenziatore. A maggio invece Livio Groff era stato fermato assieme ad un amico in macchine nel bagagliaio era stata trovata una testa di capriolo maschio e dei sacchetti contenenti carne, riposti in uno zaino. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati un fucile calibro 22 modificato e con matricola abrasa, provvisto di ottica di precisione con canna tagliata e filettata per l’applicazione di un silenziatore, due silenziatori compatibili con la stessa arma, un revolver Smith Wesson calibro 38, due galli cedroni maschi imbalsamati, un esemplare di tasso, uno di volpe e sette trofei di capriolo tutti privi di certificato di provenienza.













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