Bus, gli acquisti sospetti con i soldi della Provincia

Dopo l’appalto Skibus vinto da un’azienda romana emergono inediti collegamenti con il Trentino e soprattutto inspiegabili compravendite di mezzi


di Luca Pianesi


TRENTO. Trotta bus e Trentino Trasporti legate da un sottile filo chiamato Taxibus che tra compravendite di mezzi e prezzi “pazzi” si dipana in un labirinto di imprese, ditte private e città italiane. L’azienda romana che ha vinto l’appalto per la gestione del servizio skibus in Trentino battendo per la prima volta nella storia del Trentino il Consorzio trentino autotrasportatori (Cta), parrebbe non essere poi così aliena all’ambiente locale. Trotta bus, infatti, è una grande impresa di trasporti romana, un vero “gigante” del settore, con una storia cinquantennale. Nel 2002 si allarga acquisendo la Hot Bus società che da due anni apparteneva a un’altra ditta importante, la Gruppo Parenti Almici. Quest’ultima azienda era di proprietà della Fratelli Almici di Vobarno, Brescia, un colosso che assieme al gruppo Cuffaro (di proprietà di Giuseppe Cuffaro, fratello di Salvatore, senatore ed ex presidente della Regione Sicilia condannato definitivamente a 7 anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra) alla fine del 2001 aveva creato il gruppo Cuffaro- Almici.

Giovanni Cuffaro, in quegli anni, era stato al centro di un traffico di licenze per la circolazione dei mezzi, rilasciate a ditte del Sud Italia da alcuni Comuni del Trentino e la stessa Fratelli Almici aveva buoni rapporti con il nostro territorio, visto che, come da atti pubblici, dal 1997 al 2001, aveva posseduto una sede secondaria a Scurelle. Trotta bus, dunque, acquista Hot Bus e tre anni più tardi (nel 2005) finisce per acquisire direttamente anche Parenti Almici. Tra Trotta e Almici, dunque, i rapporti non mancano. E tra Almici e il tessuto trentino i contatti vanno ben oltre una semplice sede. Almici, infatti, in quegli anni fa ottimi affari con Taxibus, in quel periodo di proprietà di Trentino Trasporti (dunque pubblica). L’azienda che oggi fa parte del Cta ed è di proprietà di Marco Peterlini, all’epoca acquistava autobus da Almici a prezzi a dir poco straordinari. Recuperato dal Pubblico registro automobilistico il certificato cronologico di 3 mezzi presi a caso tra il parco auto di Taxibus del 2008 (anno in cui l’azienda da pubblica è tornata privata) abbiamo accertato che due di questi provenivano da Almici, entrambi con un percorso quanto meno accidentato. Il primo mezzo, un Setra del 1983, dopo essere rimasto per 18 anni a Sondrio al servizio della famiglia Vitalini, viene venduto a 16.010,16 euro a una società di Milano. Passa il tempo e, com’è normale, il mezzo si svaluta e viene venduto, nel 2005, a 10 mila euro a Iperbus, sempre di Milano, che in meno di due mesi lo rivende a Almici Fratelli a 2 mila euro (Iperbus “sbaglia” clamorosamente l’affare e perde 8 mila euro d’investimento in 48 giorni). Almici fa il “miracolo” e in 5 mesi rivende il mezzo a Paciobus di Vicenza a 27 mila euro che, però, se lo tiene solo 85 giorni: il 21 dicembre 2005, infatti, il Setra dell’83 torna a Almici che lo ricompra a 15 mila euro (con un guadagno netto di 12 mila euro in meno di tre mesi). Almici però non ne vuole proprio sapere del pullman e dopo 6 mesi lo gira a una ditta di Catania, la Sap, a 15 mila euro la quale glielo rimanda indietro, rivendendoglielo ancora a 15 mila euro, dopo 2 mesi. Il 28 agosto 2006, dunque, il mezzo torna a Vobarno (Brescia) ma vi resta solo per 71 giorni perché l’8 novembre arriva in Trentino, comprato da Taxibus con soldi pubblici a 55 mila euro: una supervalutazione che ha dell’incredibile.

Il Setra in quel momento ha 23 anni. Il mezzo resta in gestione a Taxibus fino a un mese fa, quando lo compra la Fersina Tour del presidente del Cta Lorenzo Laner. E percorso simile lo segue un Fiat 370 del 1987. Questo mezzo finisce nelle mani di Almici il 19 dicembre 2006 che lo compra a 500 euro. Nemmeno il tempo di terminare le vacanze di Natale che Taxibus se lo porta a Trento, il 9 gennaio 2007, a 8 mila e 700 euro (anche qui una supervalutazione non indifferente) e qui resta fino a gennaio di quest’anno quando è stato demolito. Almici, dunque, aveva ottimi rapporti con i dirigenti di Taxibus che in quell’epoca erano di Trentino Trasporti. Per Trotta bus che da Almici Fratelli ha acquistato ben due aziende, venire a sapere che un bando pubblico europeo si apriva proprio a Trento non dev’essere stato difficile. Chissà, però,lo stupore nello scoprire (all’apertura delle offerte) che gli avversari del Cta s’erano presentati alla gara praticamente già sconfitti, con un ribasso dello 0,01% e un’offerta tecnica non conforme ai requisiti richiesti.













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