«Buco» al Catullo, primi indagati

Svolta nell’inchiesta sui conti dell’aeroporto partecipato dalla Provincia. Si indaga sulla passata gestione



TRENTO. La notizia era nell’aria da settimane, dopo la conferma dell’apertura di un’inchiesta della procura della Repubblica sui bilanci “sgangherati” dell’aeroporto Catullo di Verona, partecipato dalle Province di Trento (19,24% delle azioni) e, in misura minore, Bolzano (6,66%). Le voci dei primi indagati hanno trovato conferma due giorni fa quando si è appreso che la guardia di finanza di Verona - su incarico della magistratura scaligera - ha fatto visita agli uffici dell’aeroporto di Villafranca setacciando i conti e i documenti. Ecco, dunque, il primo atto “pubblico” dell'inchiesta sulla malagestione dell'aeroporto Catullo che ha portato a un buco di bilancio di 26,6 milioni di euro.

Sui nomi iscritti tra gli indagati il riserbo da parte dei magistrati è totale, ma trapela solo che sono più di tre e che tra loro dovrebbe esserci l'ex direttore generale Massimo Soppani che ha gestito lo scalo insieme con l'ex presidente Fabio Bortolazzi, ma non è escluso che ci siano anche altri esponenti della struttura aeroportuale di quel periodo.

Anche sulle ipotesi di reato (certamente più di una in questo momento) la magistratura tiene le bocche cucite. Una delle ipotesi di reato trapelata nei giorni scorsi sui giornali veronesi sarebbe la malversazione ai danni dello Stato, vale a dire un utilizzo improprio e scorretto di denaro pubblico da parte di dirigenti che non sono comunque pubblici ufficiali.

Alla svolta dell’inchiesta veronese sull’aeroporto guidato ora dal presidente Paolo Arena e dal direttore generale Carmine Bassetti (chiamati a rilanciare uno scalo in costante sofferenza finanziaria da anni) ha certamente influito l'azione di responsabilità decisa dal consiglio di amministrazione nei confronti dell'ex direttore generale Soppani al quale verrebbero contestate scelte (di dubbia correttezza) che avrebbero prodotto oltre 20 milioni di danni.

Al momento - come riportava ieri il quotidiano scaligero L’Arena - non è dato di sapere quanto si stia allargando il fronte dell'inchiesta, se cioè riguardi solo gli anni della presidenza Bortolazzi e se si limiti a questioni finanziarie o coinvolga anche acquisti di immobili e tecnologie o contratti con le compagnie aeree o assunzioni improprie pilotate dalla politica. Nell'azione di responsabilità nei confronti di Soppani vengono imputati all'ex direttore generale, tra gli altri addebiti, anche la firma del contratto capestro, o tossico, con Ryanair che è costato 7 milioni di euro l'anno al Catullo e anche la gestione assai onerosa della società Avio handling che infatti ora, dopo una perdita di 5,5 milioni di euro è stata messa in liquidazione e vede 200 dipendenti a rischio di perdere il lavoro.

Nei prossimi giorni non si escludono ulteriori sviluppi che porteranno ad avere un quadro più dettagliato dell’inchiesta. Un’indagine che, al momento, sembra più concentrata sugli aspetti “tecnici” della presunta malagestione piuttosto che sul ruolo dei membri del cda, tra i quali figura - in qualità di vice presidente - anche il trentino Pierluigi Angeli.













Scuola & Ricerca

In primo piano