«Bruceremo le chiese», ancora imbrattata la chiesa di San Pietro 

Vandali. L’altra sera intorno alle 23 almeno una dozzina di ragazzi hanno tracciato scritte sulle facciate che danno verso piazzetta Anfiteatro. Sul posto, però, c’è anche una telecamera 



Trento. Erano almeno una dozzina, sabato sera verso le undici e mezzo. E hanno iniziato a urlare a usare le bombolette spray, sul retro della chiesa di San Pietro, verso piazzetta Anfiteatro. E con lo spray hanno deturpato la chiesa con una scritta odiosa: «Bruceremo le chiese», ma hanno anche tracciato scritte anche sulle pareti dell’edificio di fronte. I residenti li hanno osservati, ormai impotenti, dalle finestre. L’unica speranza è che adesso si guardino le immagini della telecamera che è stata installata l’anno scorso. A denunciare il fatto è il consigliere comunale Alberto Pattini che da molto tempo porta avanti una vera e propria battaglia contro i graffiti in centro città e, in particolare, contro quelli sulle mura della chiesa di San Pietro: «Abbiamo fatto mettere una telecamera dal Comune e adesso speriamo che serva a qualcosa e che prendano questi vandali. Dovrebbe essere semplice, basta che vadano a guardare le immagini intorno alle 23 e 30. I residenti del posto hanno visto molti ragazzi che si sono messi a urlare e poi sono comparse le scritte. Questi vandali non possono e non devono passarla liscia, i vigili guardino le immagini per individuarli. È una tristezza infinita vedere come viene deturpata una bellissima chiesa come quella di San Pietro».

Il vicolo San Pietro, piazzetta Anfiteatro e la vicina piazzetta Michael Gasmayr sono ormai da anni territorio per le scorrerie di bande di graffitari che esagerano con le bombolette spray. Sui muri della chiesa di San Pietro, ma anche su quelli dell’edificio di fronte, che ospitava un tempo il negozio di dolciumi, sono comparsi negli anni graffiti di ogni genere. Scritte spesso poco comprensibili, ma altre volte insultanti o volgari. Ma anche disegni e parolacce. Negli ultimi tempi è anche comparsa una scritta contro l’assessore provinciale all’Istruzione e all’Università Mirko Bisesti che riportava: «A Bisesti taglieremo il codino». L’assessore l’ha presa con una buona dose di spirito e con un tweet ha risposto: «Tranquilli ragazzi: ho già un ottimo parrucchiere».

Ma anche in passato tra i disegni comparsi sul retro della chiesa sono comparse anche immagini molto volgari, nudi e altre amenità. Il Comune aveva anche approntato un vero e proprio servizio per il ripristino delle facciate imbrattate proprio dopo l’aumento delle scritte in via San Pietro. Infatti, spesso i privati non si muovono tempestivamente e lo spettacolo è veramente indecente.















Scuola & Ricerca

In primo piano