Bressan benedice il futuro dei pompieri

Il vescovo a Tesero del campeggio con 700 allievi e 300 istruttori. Il presidente Flaim: «Un momento di crescita umana»


di Monica Gabrielli


TESERO. La spianata del Centro del Fondo di Lago di Tesero si è svuotata: ieri gli oltre 700 allievi vigili del fuoco, accompagnati dai loro 300 istruttori, sono tornati a casa. A concludere il tredicesimo campeggio provinciale, la messa celebrata dal vescovo Bressan e una manovra conclusiva da parte dei ragazzi dei distretti di Fiemme e Fassa e di un gruppo bresciano ospite. Il senso di questi quattro giorni lo riassume Alberto Flaim, presidente della federazione trentina dei vigili del fuoco.

«Questa esperienza lascerà nei ragazzi il ricordo degli amici con cui hanno condiviso le giornate e con cui si sono divertiti e uno spirito di appartenenza alla grande famiglia dei vigili del fuoco volontari- ha detto Flaim -. Per loro è stato un momento di crescita pompieristica, ma anche, spero, umana». Quanti di questi, al compimento dei 18 anni, diventeranno pompieri? «Abbastanza, se non molti. Il seme piantato generalmente germina. Ogni anno abbiamo oltre duecento allievi che poi diventano vigili volontari, il 50% circa dei nuovi ingressi».

Stefano Sandri, ispettore distrettuale di Fiemme, ammette che questo campeggio ha richiesto molto lavoro di organizzazione e una grande responsabilità, ma il bilancio finale è così positivo che la stanchezza passa in secondo piano: «Sono rimasto colpito soprattutto dal punto di vista umano: vedere quasi 800 ragazzi, alcuni ancora molto piccoli, sentire con orgoglio un forte senso di appartenenza è davvero emozionante. Hanno sfidato il freddo e la pioggia dei primi giorni senza lamentarsi, si sono comportati bene, hanno rispettato regole ed orari». Per Sandri questa esperienza è stata positiva non solo per gli allievi, ma anche per il distretto di Fiemme. «Quest’anno tra campeggio e mondiali, i corpi della valle, Moena compresa, hanno avuto modo di lavorare spesso insieme. E’ stata un’importante occasione di crescita che ha sviluppato uno spirito di corpo che va oltre i singoli paesi e che abbraccia tutta Fiemme». Sandri conclude: «Gli impianti dei mondiali si sono prestati benissimo anche ad un utilizzo diverso da quello sportivo. Credo che la valle possa essere molto orgogliosa di queste strutture che poche zone possono vantare».

Mentre gli organizzatori traggono i bilanci di questa edizione del campeggio, i ragazzi, dopo aver applaudito i coetanei fiemmesi e fassani impegnati nella realizzazione di muri d’acqua colorata rappresentanti le bandiere dell’Unione Europea, dell’Italia e della Magnifica Comunità, finiscono di preparare gli zaini e salgono sui pulmini rossi che li riporteranno a casa. Nei loro occhi l’entusiasmo di chi ha vissuto un’esperienza che ricorderà per sempre e la malinconia di chi avrebbe voluto prolungarla per un altro po’. Gli abbracci, qualche lacrima e, alla fine, l’arrivederci al prossimo anno, in Giudicarie.

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