giustizia

Borgo, fumi dall’acciaieria: a processo il direttore

Non avrebbe svolto l’incarico di controllo per evitare le emissioni inquinanti.
I fatti contestati al manager sarebbero avvenuti tra settembre e dicembre 2015



TRENTO. Nel corso degli anni, le acciaierie Valsugana di Borgo sono state al centro di polemiche, inchieste e infinite battaglie legali. Una presenza preziosa e “scomoda” allo stesso tempo, quella dello stabilimento di proprietà del gruppo “Leali Steel”, che garantisce preziosi posti di lavoro, ma anche - soprattutto in passato - ha creato non poche preoccupazioni tra gli abitanti della zona circostante per i fumi e le polveri emessi dallo stabilimento. Le vicende giudiziarie degli scorsi anni - durante le quali qualche politico e il comitato dei cittadini avevano chiesto la chiusura dell’azienda o la sua riconversione - si sono concluse con dei risarcimenti.

Ma anche se le acque sembrano essersi un po’ calmate, le acciaierie restano sempre un sorvegliato speciale. E così, il direttore dello stabilimento si trova ora sul banco degli imputati per rispondere del reato di getto pericoloso di cose. In poche parole, in almeno sei giornate dal primo settembre al 3 dicembre dello scorso anno, le acciaierie sarebbero tornate ad inquinare. E il direttore è ovviamente ritenuto responsabile per non aver esercitato gli incarichi e i poteri ricevuti e cioè di non aver vigilato per impedire il getto di cose (le polveri) « atte ad offendere e molestare persone ovvero, in casi non consentiti dalla legge, di gas e fumi molesti e imbrattanti, sprigionati in modo diffuso e incontrollato all’interno e all’esterno dello stabilimento». L’udienza si è svolta ieri in tribunale a Trento ed è stata aggiornata.

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