Borgo cede sulle slot: più vicine alle scuole

Giovedì il consiglio comunale abbasserà la distanza da 500 a 300 metri Il sindaco Dalledonne preoccupato per i ricorsi: «Non abbiamo altra scelta»


di Marika Caumo


BORGO. Un amaro passo indietro. Lo proporrà in consiglio comunale, convocato giovedì alle 18, il sindaco Fabio Dalledonne. Il tema è quello annunciato nella scorsa seduta: le slot machine.

A fine aprile l'assemblea, con voto unanime, aveva approvato di porre dei limiti all’introduzione di nuove macchinette da gioco fissando in 500 metri la distanza minima dai luoghi sensibili quali scuole, parchi, ospedale, vincolando in questo modo il centro storico del paese, in cui non ci sarebbe stato più posto per nuove «macchinette mangiasoldi», come le ha definite il sindaco. Contro questa decisione si sono messi Euromatica, Lottomatica e Confcommercio, che hanno presentato rispettivi ricorsi, a cui il Comune intende resistere.

«Il ricorso dei tre colossi va anche al di là dei metri. Loro dicono che non possiamo impedire nuove installazioni perché sono attività economiche», precisa Dalledonne. Ma il regolamento approvato a fine aprile, andrà comunque cambiato.

«Abbiamo puntato in alto, fissando 500 metri. La legge nazionale ora parla di 300 metri quale distanza minima, ma da parte dello Stato c'è la previsione per il prossimo futuro di liberalizzare tutto questo, azzerando le distanze - spiega il sindaco -. Praticamente non hanno nessuna intenzione di porre dei limiti, un freno». E quindi il Comune deve correre ai ripari, rivedendo la delibera.

«Rischiamo di trovarci con il sedere al vento, con una norma che non è più sostenibile e che ci rende fragili e attaccabili. Sono furibondo ma dobbiamo tornare indietro, adeguandoci alla legge provinciale e agli altri Comuni, rivedendo la delibera comunale e portandola da 500 a 300 metri». Questa sarà la proposta discussa giovedì in consiglio.

Rimanendo i 500 metri c'è anche il rischio che i locali che in questi sei mesi hanno chiesto l'installazione di nuove slot poi chiedano i danni per il mancato introito. «Ci sono due esercizi, il centro commerciale Le Valli e uno in via per Telve, che hanno chiesto installare nuove macchinette. Con il limite di 500 metri non possono installarle, con i 300 invece sì. Tenendo le attuali distanze possono farci causa e vincerla», continua Dalledonne, amareggiato. «Siamo al paradosso, con lo Stato che lavora contro lo Stato. Ci chiedono di fare prevenzione e poi liberalizzano le distanze. Così il nostro impegno morale va a farsi benedire, con i 300 metri cercheremo di non ampliare la malattia ma la piaga rimane- conclude il primo cittadino- Questi giochi sono un cancro della società che non riusciremo a debellare perché lo Stato incassa lauti compensi da tutto ciò. A Borgo ci sono 64 macchinette, mi pare siano più che sufficienti per fare i danni che stanno già facendo».

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