Bisi-B chiude a giugno, troppe spese

Dura solo un anno l’esperienza del parco giochi coperto in via Conciatori. La delusione di Luisa Rodighieri ed Elena Sartori


di Michele Stinghen


ROVERETO. Il parco giochi Bisi-B di via Conciatori chiude: a giugno finisce l'esperienza dell'unico parco giochi al coperto del Trentino Alto Adige. Chi lo aveva aperto (Luisa Rodighieri ed Elena Sartori) sapeva bene che era una scommessa, ma decisero di prendere in affitto l'ex panificio centrale in via Conciatori perché avevano l'assicurazione, ahimè solo verbale, che il Comune avrebbe presto aperto con loro una convenzione. Questa convenzione non c'è mai stata, le due hanno tenuto duro, ma alla fine del mese bisogna fare i conti, e quelli non tornano. In giugno si chiude, nonostante le 600 presenze mensili (che arrivano ad 800 in inverno), e non senza rammarico. Soprattutto per le promesse degli amministratori, mai divenute realtà.

«Quando aprimmo, nel dicembre 2011 - racconta Luisa Rodighieri - c'era grande entusiasmo, e ad applaudirci c'era il sindaco e l'assessore Gerola. Vi erano dei preaccordi per convenzionare con il Comune alcuni nostri servizi, come l'area gattonamento. Questa convenzione non si è mai avverata». Rodighieri e Sartori costituirono una “snc” grazie ad un prestito d'onore ottenuto dall'Agenzia del lavoro a sostegno all'imprenditoria femminile. Il loro progetto, completo di businness plan, era stato giudicato positivamente. La Snc andrà comunque avanti, ma senza il punto di ritrovo fisso: le due imprenditrici lavoreranno per conto terzi, come animatrici ed organizzatrici di eventi, sempre per l'infanzia.

«Abbiamo tenuto aperto per un anno, così come avremmo fatto se fosse andata in porto la convenzione, ma non ce la facciamo più - continua Rodighieri - noi avevamo presentato la nostra proposta al Comune, come da accordi: 25 mila euro per tenere aperta l'area gioco tutti i giorni, dalle 10 alle 12, per undici mesi all'anno. Non ci è arrivata mai nemmeno una risposta. Ci è solo stato detto che il Comune non poteva fare delle convenzioni con degli imprenditori, che noi eravamo a scopo di lucro e non eravamo una cooperativa. Però intanto hanno aperto una convenzione con la Murialdo, che, per 19 mila euro, ha gestito un angolo morbido e dei gonfiabili per i soli fine settimana di aprile, maggio e giugno, all'oratorio Rosmini. Poi, hanno chiuso. Sempre il Comune ha finanziato il baby point all'ostello della gioventù, la Ludoteca, che però va dai 6 anni in su, è stata rifinanziata. Sapevamo che da sole non ce l'avremmo fatta, contavamo sulla convenzione e su questa convinzione abbiamo firmato il contratto d'affitto. Ora ci arrangeremo in altro modo, la cosa più difficile è spiegarlo alle famiglie».

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