Aveva 800 chili di «botti», condannato

Un uomo di Cloz teneva in casa una vera e propria Santa Barbara



TRENTO. E' stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per detenzione e fabbricazione abusiva di fuochi d'artificio. Giovanni Franch, 46 anni di Cloz, aveva in casa circa 800 chili di polvere pirica. Per la legge la polvere pirica è assimilata all'esplosivo normale. Per questo ieri è arrivata la batosta con il giudice Michele Maria Benini che ha accolto le richieste del pm Maria Colpani. Franch aveva accumulato una grande quantità di polvere e la teneva accatastata in casa sua.

Il maxi sequestro era stato compiuto nel dicembre 2009, al termine di indagini condotte nell'ambito dei controlli sui botti illegali. I prodotti pirotecnici, un migliaio, tutti legali e classificati dal ministero, sono stati trovati in un vecchio edificio situato nel centro del piccolo paese della val di Non, in mezzo ad altre case. Gli articoli erano stipati in quattro camere a pianterreno e al primo piano e nella cantina. Ed erano vicino a stufe e in stanze in cui l'impianto elettrico era a vista. Una situazione, quindi, potenzialmente molto pericolosa tanto che, spiegano gli esperti, sarebbe bastata una scintilla per provocare un'esplosione che avrebbe potuto distruggere mezzo paese.

La legge consente il deposito per la vendita di non oltre 200 kg di principio attivo nel rispetto delle norme di sicurezza. E in questo caso la soglia era stata superata di quasi quattro volte. Franch ha sempre sostenuto che non aveva fabbricato quei prodotti pirici, ma si era limitato a detenerli in vista di una sagra nei quali li avrebbe utilizzati. L'accusa, però, riteneva, invece che l'imputato confezionasse anche i fuochi d'artificio.













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