Aquila reale salvata sopra Rabbi

I forestali l’hanno trovata disidratata e affamata. Dopo un mese di cure è stata rimessa in libertà


di Alessia Zanon


RABBI. Una femmina di aquila reale è stata salvata e rimessa in libertà, ieri, dai forestali della Val di Rabbi. L’esemplare di rapace un mese fa (il 6 febbraio), era stata vista planare con volo piuttosto instabile dagli abitanti della zona di Plan di Rabbi. In particolare uno dei residenti, Fernando Pedergnana, si era accorto che quel comportamento risultava essere assolutamente anomalo per un animale come l’aquila reale che, pur essendo ritornata sulle nostre montagne da alcuni decenni, dopo secoli di persecuzione, ha mantenuto il suo atteggiamento schivo e timoroso. Non è, infatti, assolutamente usuale vederne degli esemplari a ridosso di case o centri abitati mentre questa si era spinta incredibilmente vicino agli uomini. Il giorno seguente, in località Plan di Rabbi, gli agenti Marco Dallavalle e Walter Valentini sono riusciti a catturarla e hanno immediatamente rilevato che l’animale sarebbe sicuramente morto senza un’immediato intervento di cura nei suoi confronti. L’aquila infatti era al limite delle forze, fortemente disidratata e dimagrita (pesava circa 3,2 chili, mentre di norma esemplari adulti come lei superano i 5 chili). Il primo pensiero dei forestali è stato il sospetto da intossicazione da piombo (saturnismo) come spesso si registra a danno dei rapaci necrofagi o parzialmente tali (l'aquila può cibarsi anche di carcasse). Fortunatamente però le analisi del sangue hanno scongiurato l’avvelenamento e agli esperti del Centro recupero avifauna selvatica della Lipu di Trento (Silvia Nones e il veterinario Luigi Sebastiani) non è rimasto che nutrire l’animale con cura e assisterlo nella sua guarigione. Ieri, dopo un mese di attenzioni, è stato il momento di rimetterlo in libertà, ma prima, Enrico Bassi, tecnico del Parco Nazionale dello Stelvio, il veterinario Gilberto Volcan e Paolo Pedrini del Muse, hanno inanellato il rapace con un anello metallico sulla zampa e gli hanno decolorato 3 penne (due alla metà dell’ala destra e una sulla parte sinistra della coda) in modo da consentire un più facile riconoscimento dell'animale in volo e recuperare importanti informazioni circa i suoi spostamenti e la capacità di sopravvivere. Chi dovesse osservare o fotografare un’aquila reale presentante le tre penne bianche sopra descritte è pregato di contattare il Settore trentino del Parco al numero 0463/746121 oppure via mail all’indirizzo: info.tn@stelviopark.it













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