Anziana aggredita e molestata sotto casa

La donna, che vive in via della Predara, è stata avvicinata da uno sconosciuto che l’ha gettata a terra e palpeggiata prima di scappare: «E’ stato un incubo»


di Daniele Peretti


TRENTO. Costretta a sporgere denuncia per violenza sessuale contro ignoti, a sessantotto anni. E' quanto è successo ad una residente di via della Predara a Trento che alle 19 del 21 marzo, rientrava a casa dopo aver fatto visita ad una amica che abita nella stessa corte. Come si dice “vestita da casa”, con un paio di ciabatte ai piedi è tranquillamente arrivata fino al cancello condominiale, quando - è il suo racconto «incontro un signore fermo davanti alla porta d'ingresso. Chiedo se dovevo lasciargliela aperta e i nostri sguardi si incrociano per un attimo».

La risposta è tranquillizzante perché l’uomo riferisce di aspettare un amico che abita nella stessa casa. «Solo che all'improvviso mi dice che le mie pantofole gli piacciono molto, si china tirando con forza quella sinistra e io perdo l'equilibrio e cado». La signora è ancora scossa a tal punto che ieri pomeriggio si è dovuta nuovamente recare al Pronto Soccorso per uno stato d'ansia e di agitazione incontrollabile e entrando nel dettaglio del racconto, è visibile la sua emozione: «Si è portato sopra di me, tanto che pensavo che volesse aiutarmi ad alzarmi e invece mi ha infilato la mano destra nei pantaloni e la sinistra sulla maglia, palpeggiandomi». A caldo la reazione è stata quella di dire: «Ti vuoi mettere con una nonna?». A quel punto l'anonimo palpeggiatore pone termine alla sua azione e se ne va. Riuscirebbe a riconoscerlo? «Mi ricordo - dice la donna - che avrà avuto una trentina d'anni, alto meno di un metro e settanta di carnagione chiara, italiano, viso tondeggiante con baffi e capelli corti neri e vestito in un modo curato e pulito». Il tutto è successo nelle case Itea costruite nell'ex cava Pinteri, a poca distanza dal Parco e dall'asilo della Predara. In una zona centrale, ma isolata, dove le alte pareti rossastre di roccia viva, incutono timore, per un parcheggio che diventa terra di nessuno. «L'ingresso al nostro condominio fa paura. Hanno messo una copertura per via dai sassi che cadevano dalla parete ed un cancello per provare a metterci in sicurezza. Non serve a nulla. Quest'angolo nascosto è diventato una latrina, di notte nel parcheggio ci vengono a fare di tutto ed io stessa ho salvato due drogati in overdose chiamando il 118».

Questa è anche una realtà dove l'Itea, spiega il marito della signora, finanziere in pensione, ha 14 appartamenti sfitti, ma pronti per essere locati e che nonostante la richiesta di telecamere e maggiore illuminazione, ci ha detto di non avere nessuna intenzione di cambiare nulla, fino a quando saranno abitati».

L’anziana ha presentato denuncia alla polizia che ora ha avviato indagini sul caso.













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