Ancora ladri negli uffici del consiglio

Quarta incursione in meno di tre mesi. Preso di mira il gruppo del Patt: sfondate 4 porte ma non c’era niente da rubare


di Luca Marognoli


TRENTO. Questa volta non hanno trovato più niente da rubare. Quarto raid ladresco in meno di tre mesi, l’altra notte, negli uffici del consiglio provinciale, in vicolo della Sat. Preso di mira il gruppo del Patt, già svaligiato in dicembre: «Hanno sfondato quattro porte e aperto tutti gli armadietti», racconta il funzionario Dario Chilovi. «Sono arrivato per primo, alle 8, e ho trovato tutto a soqquadro. Hanno anche cercato, invano, di sfondare la porta che va verso la Ual e provato a scarpate a rompere il vetro: si vedono ancora le tracce. Non hanno toccato invece le macchinette del caffè, forse perché l'altra volta non avevano trovato soldi. I computer fissi li hanno lasciati, anche se dotati di schermi abbastanza nuovi. Evidentemente cercavano soldi o qualcosa di immediato realizzo».

Il consigliere Walter Kaswalder è esasperato: «Questa volta hanno anche sfondato le porte degli uffici dei consiglieri. Il mio era aperto e ormai nessuno si fida più a lasciare niente. Il problema grosso è che non c'è certezza della pena e i ladri fanno quello che vogliono». Il capogruppo Lorenzo Baratter invece preannuncia la richiesta di una bonifica ambientale: nel raid sono stati gettati a terra numerosi documenti riservati e non si può escludere che dietro al tentato furto si nasconda un’attività di “spionaggio”. Sulla sua pagina Facebook interviene anche la consigliera Manuela Bottamedi per chiedere con forza «telecamere ovunque e il potenziamento del servizio di polizia locale e dei sistemi di allarme». La consigliera cita anche l’«interminabile serie di furti e rapine un po' ovunque in questi giorni» e attacca: «Continuiamo a far finta di nulla? Fingiamo di essere sempre e ancora nella terra del Bengodi? È ora di agire con fermezza e coraggio. Basta con le timidezze».

In una nota prende la parola anche il presidente del consiglio Bruno Dorigatti che, «davanti all’ennesimo atto di violenza nei confronti delle sedi dei Gruppi consiliari», esprime «piena solidarietà ai colleghi Consiglieri ed ai collaboratori degli stessi colpiti da questi avvenimenti» e «riafferma la necessità di un ulteriore sforzo complessivo per garantire la sicurezza, non solo di questi luoghi pubblici, bensì dell’intera vita collettiva, impegnandosi, nel contempo, per rafforzare, laddove possibile, le misura di prevenzione per garantire, un più alto livello di inviolabilità degli spazi di lavoro».

Il 3 dicembre la precedente intrusione, nell’ufficio del Pd, dove erano stati rubati 150 euro e una tessera bancomat. Ventiquattr’ore prima i ladri avevano invece visitato diversi uffici: da quello del Patt avevano portato via il pc portatile dello stesso Chilovi, poi avevano forzato le macchinette del caffè senza recuperare nulla, mentre nell'ufficio dell'Upt avevano racimolato qualche spicciolo dal distributore automatico di bevande. Una decina di giorni prima i malviventi avevano preso di mira gli spazi dell'Upt, della Civica Trentina e avevano tentato di entrare in quelli del Pd. Spariti un portatile in dotazione al consigliere Borga, della Civica, il pc della segreteria dell'Upt, due telefoni cellulari e 25 euro di monetine.













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