Alpini derubati all’adunata di Asti

Il gruppo di Darzo si era accampato vicino alla stazione. Forse i ladri hanno usato dello spray narcotizzante


di Aldo Pasquazzo


TRENTO. Non si sono accorti di nulla fino al risveglio quando, con una strana sensazione, hanno aperto gli occhi. E solo in quel momento si sono resi conto di esser stati derubati. Non si tratta del (purtroppo) classico furto in casa. Ma di un furto in tenda e per di più di un furto messo a segno durante l’adunata nazionale degli alpini ospitata ad Asti lo scorso fine settimana.

E i derubati sono alcune penne nere arrivate in Piemonte da Darzo e dalla vicina Anfo (in provincia di Brescia). Che per trascorrere la notte fra il sabato e la domenica avevano allestito una tenda nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Asti. Ma non avevano messo in conto la sgradevole incursione dei ladri.

«Dopo aver tagliato la tenda - racconta il capogruppo sezionale di Darzo Elvio Giacometti che si era “accampato” da un'altra parte - i malviventi si sono introdotti all’interno asportando i borselli che contenevano danaro contante. Gli amici al momento non si sono resi conto dell'accaduto. La scoperta l’hanno fatta solo la mattina dopo quanto si sono svegliati un po’ intontiti».

Una situazione e una sensazione strana che hanno fatto pensare ai derubati che i ladri forse hanno usato dello spray narcotizzante o qualcosa di simile. Ma le disavventure di chi è partito dalle Giudicarie per poter partecipare e assistere all’adunata nazionale, non sono finite qui. «Lungo la strada di ritorno da Asti è stata infatti derubata pure una donna - racconta ancora Giacometti - Questo è accaduto ad una stazione di sosta lungo l'autostrada e la scoperta del furto è avvenuta quando la signora al momento di pagare alla cassa si è resa conto che dalla borsa era sparito il portafoglio». Un furto con destrezza che probabilmente è stato facilitato dalla gran calca che c’era in quel momento alla stazione di servizio.

Brutti episodi che certamente lasciano l’amaro in bocca ma che non riusciranno ad offuscare i bei momenti passati dagli alpini di Darzo (e in generale da tutte le 5 mila penne nere trentine che hanno raggiunto il centro piemontese) nella due giorni dell’orgoglio. Una due giorni che ovunque venga organizzata porta momenti di commozione ma anche di allegria e di felicità. E l’attività di qualche malvivente non potrà cancellare i tanti bei ricordi immagazzinati.

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