«Alcolici, per i negozi stesse regole dei bar» 

La circoscrizione Centro storico chiede che i gestori siano responsabili di eventuali eccessi dei clienti



TRENTO. Il degrado in centro città riguarda anche il consiglio di circoscrizione Centro storico Piedicastello. E sull’onda di segnalazioni di residenti che lamentano eccessivi disturbo e schiamazzi nei pressi degli esercizi pubblici, hanno votato all’unanimità un documento nell’ultima seduta prima della sospensione estiva.

La richiesta inoltrata al sindaco ed alla giunta comunale è di definire con norme certe l’attività di vendita di prodotti alimentari e alcolici in modo analogo a quelle degli esercizi pubblici. Com’è noto in città il sindaco Alessandro Andreatta ha emesso un’ordinanza che vieta «la vendita per asporto o la cessione a terzi di bevande alcoliche e superalcoliche» da parte degli esercizi pubblici che si trovano in piazza Santa Maria Maggior e vie limitrofe, in tutti i giorni della settimana, dalle ore 21 alle ore 7 del giorno successivo.

«Queste regole - afferma il presidente della circoscrizione Claudio Geat - dovrebbero essere in qualche modo estese anche per chi vende bevande alcoliche. Come per i baristi esiste la responsabilità di tenere sotto controllo i clienti che consumano tali bevande anche all’esterno dell’esercizio pubblico, così dovrebbe essere anche per chi bottiglie e lattine le vende. Ricordo che i baristi rischiano di perdere la licenza e non è giusto che vi sia disparità di trattamento».

Nel documento infatti si legge che chi gestisce attività di vendita deve «rispettare, in modo analogo ai titolari degli esercizi pubblici, orari di apertura ed è responsabile del comportamento dei propri clienti qualora, intrattenendosi sulla pubblica via e piazza, costituisce fonte di disturbo per le abitazioni limitrofe».

Non solo. Si chiede inoltre «di definire norme che impongano la raccolta di rifiuti nelle vicinanze dell’attività commerciali di vendita di prodotti alimentari, da parte dei titolari delle stesse attività commerciali». Il documento, illustrato dalla consigliera Martina Margoni, era stato proposto anche in precedenza, ma quest’ultimo è stato rivisto e focalizzato solo sul regolamento di chi gestisce attività commerciali. per garantire il decoro e la vivibilità cittadina, il consiglio comunale ha adottato il Daspo, con la possibilità di allontanare per 48 ore chi compie atti contro la decenza, schiamazzi e vandalismi. (sa.m.)















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