Al supermercato? Ci vado dopo cena

Per la prima volta un punto vendita, la Coop di piazza Lodron, resta aperto fino alle 21.30. Con gli sconti di fine giornata


di Luca Marognoli


TRENTO. Quante volte capita di arrivare a casa la sera, dopo una giornata passata al lavoro, e di accorgersi che manca il latte per la colazione, oppure il sale per la pasta? Alzi la mano chi non si è mai trovato in questa situazione. L’impulso, immediato, è di tornare sui propri passi per raggiungere il supermercato più vicino. Peccato che quasi sempre, in questi casi, sia troppo tardi. Tutto chiuso.

Per venire incontro ai consumatori la Coop si era già “inventata” il supermercato a gettone. Una vetrina con distributore automatico, in piazza Lodron, ancora oggi molto utilizzata, dove trovare alcuni fra i prodotti di maggiore consumo 24 ore su 24. Solo una manciata, però, senza contare che spesso dopo una certa ora il latte, per tornare al nostro esempio iniziale, è sempre finito. Ora, approfittando della crisi (che, si sa, può anche trasformarsi in un’occasione per sperimentare nuove formule), la Coop ha deciso di fare di più. Di osare di più. Infrangendo una sorta di tabù: l’apertura di supermercati e negozi oltre le 20 (e quando si arrivò fino a quell’ora già sembrò un eccezionale traguardo).

Dunque, tenetevi forte: da questa settimana al punto vendita di piazza Lodron potete permettervi il lusso di fare la spesa fino alle 21.30. Quasi come al mare, dove dopo l’ora di cena puoi fare shopping come alle 10 del mattino. Non solo: visto che si tratta di un’iniziativa non certo di beneficienza ma commerciale, la Coop ha deciso di affiancarle alcune offerte per attirare il pubblico, come i prodotti di gastronomia al 50% dopo le 20. Comodo e pure conveniente.

La risposta della clientela resta però un’incognita. Comportamenti come quelli legati all’acquisto, infatti, si basano su meccanismi complessi e su abitudini consolidate non facili da cambiare. Se, infatti, di acquistare il latte posso dimenticarmi una volta ogni due settimane, non sempre avrò voglia di fare la spesa durante il film di prima serata, quando il divano diventa una calamita.

Luigi Pavana, direttore di Sait, lo sa bene e infatti parla di cambio di mentalità: «In piazza Lodron abbiamo iniziato con il distributore automatico che ha innescato una frequentazione e un'esigenza di prolungare l'orario, per favorire chi ha negozi e lavora negli uffici. Dopo averci ragionato, abbiamo deciso di provarci, ma non abbiamo fissato una scadenza, per vedere come va. Credo che se i cittadini vogliono più sicurezza e tranquillità devono appropriarsi di questa città, che dopo una cert’ora spegne pure le vetrine e si trasforma in un mortuorio. La presenza di iniziative, serate bianche, o del Festival offrono una libertà di movimento che è piacevole. Noi, da parte nostra, cominciamo, per vedere se riusciamo a creare un effetto di traino. Dando un servizio e la possibilità alla gente di fare le cose con comodo».

Sicuramente serve coraggio. E le spalle larghe che solo un gruppo con 400 punti vendita (32 di Sait e 370 delle Famiglie cooperative) può offrire. «Di questi tempi a sperimentare si possono fare errori: ma per farli bisogna provare», dice Pavana. «Ovviamente piazza Lodron è una cosa diversa da Madonna Bianca o dai punti vendita dei nostri competitori in periferia». Bisogna provare e bisogna crederci: «All’iniziativa - annuncia il direttore - faremo corrispondere forme di attrazione di interesse di tipo commerciale». Come le offerte sulla gastronomia.

E il personale? L'ha presa bene? «Sì, i collaboratori, e noi ne abbiamo 700, sono consapevoli che il lavoro lo difendiamo anche accettando qualche sacrificio. Come dei turni diversi».

Piazza Lodron è stata teatro anche di un’altra sperimentazione, che sta avendo una risposta positiva. É il self check-out, ossia le casse automatiche, introdotte qui e in piazza Cantore. «Abbiamo tentato, anche nei punti vendita più consuetudinari, di fare un po' di innovazione del servizio», dice Pavana. «La mamma di un collega, 80 anni suonati, se l'è cavata benissimo». Chissà se anche lei uscirà di casa a fare la spesa dopo il Tg.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano