scuola

Al concorsone della scuola passa solo la metà dei candidati

Anche in Trentino molti dei posti in palio resteranno scoperti


di Chiara Bert


TRENTO. Italiano, storia geografia: 80 posti messi a concorso, solo 53 candidati giudicati idonei. Sostegno: 60 posti, 14 idonei. Scienze e tecnologie meccaniche: 3 ammessi per 8 posti. Sono alcuni dei primi risultati del «concorsone» 2016 della scuola, che in Trentino mette in palio 477 cattedre a tempo indeterminato (di cui 110 per insegnanti di sostegno) per un fabbisogno fino a 600 posti nei prossimi tre anni da coprire con altri 123 docenti dichiarati idonei.

Ma ecco la sorpresa, che poi tanto sorpresa non è visti i risultati del concorso a livello nazionale dove la stima - prudenziale - è di metà dei candidati che non hanno passato la selezione: il Trentino non fa eccezione e circa la metà dei posti resterà scoperta. La conferma arriva dal Dipartimento della conoscenza della Provincia, che entro la prossima settimana ufficializzerà tutti i risultati (resteranno due ultime classi di concorso ma non coinvolte dalle immissioni in ruolo perché si basano sulle graduatorie preesistenti).

Venerdì scorso la giunta provinciale ha approvato quattro delibere con altrettante graduatorie e a colpire è soprattutto l’esito della classe di concorso Italiano, storia, geografia nella scuola secondaria di primo grado: erano 80 i posti, si fermano a 53 i vincitori proclamati che entreranno in ruolo. Un numero decisamente inferiore rispetto alle cattedre disponibili. Lo stesso era avvenuto la scorsa settimana per i posti per gli insegnanti di sostegno: 60 posti, ma graduatoria ferma a quota 14.

Molti meno vincitori dei posti stimati, colpa - o merito - di una selezione dura che ha messo in evidenza limiti e lacune nella preparazione dei docenti. E ora? «Serviranno nuove procedure concorsuali per andare a coprire i delta», spiega la dottoressa Francesca Mussino del Servizio per il reclutamento e gestione del personale scuola. La norma prevede la facoltà della Provincia di aderire alle procedure nazionali: ma sul come saranno strutturati i futuri concorsi è ancora presto per fare ipotesi.

«Non superare un concorso non significa sempre - e questo vale per ogni ambito, non solo per la scuola - non essere all’altezza», prosegue Mussino. «Era da un po’ di tempo che i docenti non venivano messi alla prova, ci sarà bisogno di riprovare, per alcuni di strutturarsi. Sicuramente i risultati qualche segnale di riflessione lo portano, ma va ricordato che questo concorso era per certi versi innovativo, con le prove di lingua, e ha messo in luce la necessità di potenziare alcuni aspetti rispetto ad altri». «L’esame di italiano, per esempio, da subito ha evidenziato una forte discrasia tra attese e realtà», spiega ancora Mussino, «così come il tedesco dove agli orali ci sono state delle flessioni rispetto agli scritti, ma anche in alcune classi di concorso di laboratorio sono pochi quelli che hanno passato la prova scritta».

Le prime immissioni in ruolo, per i tanti che comunque hanno superato il concorso, avverranno - come previsto - la prima settimana di ottobre: entro oggi sarà reso noto il calendario completo delle operazioni per le assegnazioni delle cattedre. E per centinaia di insegnanti si aprirà la nuova vita con un posto stabile, senza più l’incertezza di essere assegnati ogni anno ad una scuola diversa. E, visto dal punto di vista degli studenti, le nuove assunzioni si tradurranno per molti in una continuità didattica che prima non avevano.

Il presidente della Provincia (e assessore all’istruzione) Ugo Rossi ha ribadito pochi giorni fa in aula che «nella scuola dovrebbe valere lo stesso principio per cui nel settore pubblico si entra per concorso». Ma il Consiglio di Stato ha ridato speranza ai 200 docenti che la Provincia aveva escluso dalle graduatorie perché non laureati in scienze della formazione primaria, ma in possesso solo del diploma magistrale ante 2002 con valore abilitante: la Provincia ha provveduto a fare le assegnazioni dei docenti alle scuole «con riserva», e così avverrà anche per coloro che saranno inseriti in graduatoria, fino a quando non arriverà la sentenza di merito.













Scuola & Ricerca

In primo piano