Affitti in nero, l'Agenzia delle Entrateavvia i controlli anche in Trentino

Tempi duri per chi affitta in nero. Su indicazione della sede centrale, l’Agenzia delle entrate ha iniziato la caccia a chi evade le imposte sulle locazioni. I controlli partono in coincidenza con l’adozione della cedolare secca sugli affitti



TRENTO. Tempi duri per chi affitta in nero. Su indicazione della sede centrale, l’Agenzia delle entrate ha iniziato la caccia a chi evade le imposte sulle locazioni. I controlli partono in coincidenza con l’adozione della cedolare secca sugli affitti che prevede un inasprimento delle sanzioni per chi non paga le tasse sugli affitti. Pronti una serie di controlli incrociati.
Dall’Agenzia delle entrate di via Brennero fanno sapere che è partita una serie di controlli mirati a scovare gli affitti in nero. Si tratta di controlli incrociati con gli elenchi del catasto e con le liste dei fornitori di utenze arie, come energia elettrica e acqua. In Trentino, storicamente gli affitti in nero rappresentano una quota non molto alta, ma ve ne sono. I contratti d’affitto devono essere depositati presso l’Agenzia delle entrate. Gli ispettori di via Brennero incroceranno questi dati con quelli del catasto per verificare chi possiede case di proprietà e non le ha date in locazione. Poi partiranno altri accertamenti sulle utenze. In altre parole, si cercherà di verificare se gli immobili non affittati risultano abitati. A questo punto i proprietari i proprietari verranno invitati a spiegare a che titolo i loro immobili ospitano altre persone. In Trentino, si diceva, la percentuale degli affitti in nero è abbastanza modesta, secondo le stime. I controlli, però, mirano ad alcune fasce di immobili. Innanzitutto le verifiche saranno dirette a controllare le case affittate agli studenti. In genere in questa fascia di mercato l’evasione è più facile e i controlli più difficili dal momento che spesso gli studenti cambiano. Gli importi, però, sono tutt’altro che trascurabili. I posti letto a Trento vengono affittati a 200 o 250 euro al mese. Quindi un appartamento con due stanze può fruttare anche mille euro al mese.
Attualmente, le imposte sulle locazioni vengono pagate attraverso l’irpef. Ma, a partire dal primo gennaio 2011, ci sarà una tassa fissa del 20 per cento. Aumenteranno le sanzioni per chi evade. Per chi dichiarerà solo una parte dell’affitto, ci saranno sanzioni fino al 400% di quanto non dichiarato. Per chi, invece, non dichiara niente, le sanzioni potranno arrivare fino al 100% dell’affitto.
Le associazioni dei proprietari calcolano che in Trentino sono almeno 50 mila le case affittate. Ci sono tipologie molto varie. Si va dalle case per normale abitazione a quelle per vacanze fino a quelle per gli studenti. Con la cedolare secca, dovrebbero aumentare le case date in affitto. La speranza del legislatore è che i proprietari degli immobili possano trovare conveniente affittarli e, ovviamente, pagarci le tasse. Il sistema attuale, infatti, risulta penalizzante per i redditi più alti che devono pagare l’irpef sul canone di affitto, oltre alle normali spese di gestione dell’appartamento. In una fase in cui il mercato immobiliare è fermo, se non in recessione, questo comporta scarsi investimenti sul mattone. L’obiettivo è quello di riaprire il mercato dando una mano anche agli artigiani che lavorano nel settore edile e ai proprietari.

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