Adige Bitumi, il cantiere di Taio chiude

L’azienda è in crisi: chiesto il concordato. Il sindaco: «Costruzione della scuola bloccata e niente appalto per la palestra»


di Giacomo Eccher


TAIO. Preoccupazione a Taio per la notizia rimbalzata ieri da Trento nel cui tribunale l'Adige Bitumi spa ha presentato istanza di concordato preventivo con riserva e in continuità aziendale.

A Taio l'impresa di Mezzorona (gruppo con oltre 100 dipendenti di cui 60 operai edili e il resto tra tecnici, impiegati e addetti agli asfalti) sta realizzando la nuova scuola media dopo aver abbattuto il precedente edificio non più in regola con le norme antisismiche. Sempre a Taio aveva già realizzato alcuni anni fa le nuove scuole elementari e ha vinto il nuovo appalto per il rifacimento delle medie dopo un'estenuante gara con decine di imprese coinvolte e un ribasso dei circa il 45% sul prezzo di capitolato. I lavori, iniziati alla fine della scorsa estate, finora sono andati avanti regolarmente anche se ritardati da alcuni problemi geologici poi risolti, e adesso la costruzione stava per arrivare al getto del primo solaio. Ieri il cantiere era regolarmente aperto, e la grande gru era in continuo movimento, ma non si sa cosa succederà da lunedì 8 luglio.

«In effetti non lo sappiamo nemmeno noi, la notizia del concordato in tribunale l'ho saputa anch'io ieri, e mi ha completamente colto di sorpresa. Finora tutto era filato liscio nel cantiere anche se, probabilmente a causa del forte ribasso d'asta, molte direttive della direzione lavori erano accolte dalla ditta con riserva: cosa del resto visti i margini ridotti al minimo», afferma Cova.

L'impresa, ora guidata dall'ad veneto Paolo Tellatin, di cantieri ne ha avviati almeno altri 4 in Alto Adige ed era in corsa per l'aggiudicazione dell'interramento a Lavis della Trento Malé. Lavoro sembrava non ne mancasse, ma l'esposizione debitoria, soprattutto con le banche, ha provocato la decisione di ricorrere al concordato anche se con continuità aziendale. Per il cantiere di Taio le cose però si complicano perché si rischiano ritardi anche perché in ballo ci sarebbe l'appalto del secondo lotto, che però è legato all'ultimazione del primo e per avviare il nuovo cantiere (la palestra, già finanziata) bisogna che venga ultimato il primo lotto. «A questo punto dobbiamo fermarci. Fortunatamente, grazie ad un sforzo della dirigenza dell'Istituto Comprensivo abbiamo trovato una sistemazione provvisoria soddisfacente di aule e studenti. Ma il disagio c'è e l'urgenza di proseguire e ultimare i lavori è evidente», conclude Cova.

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