Accoltellato per uno sguardo di troppo

Salvo per miracolo un idraulico roveretano. Arrestato (ai domiciliari dal padre) l’albanese: i due si erano sfiorati in pizzeria


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Avrebbe voluto concludere la serata tra musica e ballo alla discoteca Fanum di Mori; in realtà l’ha trascorsa su un lettino del pronto soccorso dopo aver rischiato di morire per una coltellata. Tutta un’altra musica quelle delle sirene dell’ambulanza del 118 che hanno portato Emanuele Prosser, noto idraulico residente a Lizzana e molto conosciuto in città con il soprannome di “Biru”, all’ospedale dove è arrivato con una ferita da arma da taglio di una decina di centimetri, sanguinante e dolorante. Ma tutto sommato la sua disavventura è finita bene: una manciata di punti di sutura e poi Prosser ha lasciato, quando ormai erano passate le due di notte, il pronto soccorso. Arrestato per lesioni aggravate e per porto abusivo di oggetti atti ad offendere (il coltello) il suo aggressore, un albanese Troka Perparim, 36 anni, in città ma senza permesso di soggiorno: è finito ai domiciliari nella casa del padre.

La movimentata serata è iniziata in una pizzeria della zona. Prosser, in compagnia degli amici, dopo aver cenato va alla cassa per pagare. In quel momento entra l’albanese che ordina una pizza d’asporto. I due, forse per la ressa, ad un certo punto entrano in contatto: si toccano, gli sguardi si incrociano e Prosser si rivolge a lui con uno “scusa bello”. Finita lì, come si converrebbe? No, perché l’albanese non sembra accettare le scuse e “Biru”, fiutata l’aria, preferisce uscire per fumarsi una sigaretta. Dopo un po’ esce anche Perparim con la sua pizza in mano e senza dire nulla sferra due pugni in faccia a Prosser. A quel punto entrano in campo gli amici dell’idraulico che cercano di braccare l’uomo: ne nasce un parapiglia e l’albanese ad un certo punto si allontana.

Pochi minuti dopo però rispunta da dietro l’angolo dell’edicola di piazza S. Antonio dove nel frattempo si era spostato il gruppo di Prosser e amici per andare a bere in un bar. Nasconde qualcosa, dietro la schiena, l’albanese. E quando l’idraulico si accorge è ormai troppo tardi. Infatti l’uomo si scaglia contro di lui con un coltello da cucina che era andato a prelevare a casa. Avrebbe voluto colpire Prosser alla pancia, probabilmente, ma essendo più piccolo di statura va a centrare l’osso dell’anca sinistra. Tanta era la forza che la lama del coltello (una trentina di centimetri), si spezza. Prosser è sotto shock, intervengono i suoi amici, ma l’albanese riesce a fuggire. Ritornerà qualche minuto più tardi quando già erano arrivate ambulanza e volante della polizia. I poliziotti a fatica riescono a caricare l’uomo in macchina, spalleggiato nel frattempo dai parenti, che lo portano al commissariato. Poi, su disposizione del sostituto procuratore De Angelis, l’arrestato finisce ai domiciliari a casa del padre.

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