Abusi sessuali sul lavoro indagato un trentenne

Le denunce della donna sono tre: sarebbe stata costretta ad avere dei rapporti orali per mantenere il lavoro. Lui si difende: relazione fra adulti consenzienti



TRENTO. Costretta ad avere rapporti orali per non perdere il posto di lavoro. Assolutamente no: solo una relazione fra due adulti consenzienti che come è iniziata è anche finita. Sono diametralmente opposti i racconti di lei e lui, protagonisti di una vicenda che è finita in procura. Procura che ora ha terminato le indagini e che ha indagato lui per tre diversi capi d’imputazione tutti relativi all’accusa di violenza sessuale aggravata dall’abuso di relazioni d’ufficio. Una storia complicata e che è andata avanti per oltre un anno. E che è stata sollevata da lei (che si è affidata all’avvocato Romina Targa) in tre distinte denunce. Tutto avrebbe avuto inizio nel dicembre del 2012. I due si conoscevano da qualche mese perché lei era stata indicata dall’impresa di pulizie della quale è dipendente, per lavorare in un magazzino trentino dove lui è direttore. All’inizio non succede nulla ma poi la donna si sarebbe trovata costretta ad avere rapporti orali con l’uomo. Costretta per salvare il suo stipendio dopo aver subito delle pressioni dal suo datore di lavoro che lei stessa ha denunciato, ma questo filone d’inchiesta è stato archiviato. Dunque questi rapporti vanno avanti per mesi, fino alla primavera scorsa per poi interrompersi. Ma non è finita qui. Nella successiva denuncia la donna racconta che l’uomo l’avrebbe raggiunta nel bagno e avrebbe strofinato i suoi genitali contro il sedere di lei e poi le avrebbe anche toccato con insistenza i seni. Poco più di un mese dopo la terza denuncia che racconta, questa volta, di un rapporto sessuale completo cui la donna sarebbe stata costretta sempre nel bagno del magazzino dove l’uomo l’avrebbe portata con la scusa di un dispenser del sapone rotto. Denunce dettagliate che la procura ha analizzato e che alla fine hanno portato all’avviso di conclusione indagini con le pesanti accuse contro l’uomo.

Lui è stato sentito pochi giorni fa dalla pm, assistito dal suo legale, Lorenzo Eccher. E la sua ricostruzione di quanto successo è completamente diversa. Riconosce che sì, ci sono stati rapporti orali fra i due ma entrambi erano assolutamente consenzienti. Di più: sarebbe stata lei a cercarlo, ad insistere. Non solo a parole ma anche inviandogli degli sms e degli mms con foto di lei in pose conturbanti. E lui avrebbe ceduto dando vita ad un rapporto dove - racconta lui - sarebbe stata la giovane donna a cercarlo e non il contrario. Poi - prosegue l’uomo - la storia sarebbe finita perché lei aveva trovato un fidanzato e dopo la fine di questo rapporto ci sarebbe stato un nuovo incontro. L’ultimo però. E per le altre due accuse, invece sostiene che sia stato tutto inventato. In particolare a proposito di quella di luglio, quando lui si sarebbe strusciato contro la donna e l’avrebbe tocca sul seno, lui sostiene che lei al lavoro non c’era neppure tanto che non ha timbrato il cartellino. E rifiuta anche l’accusa di averla costretta ad un rapporto sessuale completo, sostenendo che a suo favore c’è anche il certificato medico del pronto soccorso. Dopo quell’episodio, infatti, la donna si sarebbe rivolta ai medici che però non avrebbero trovato lesioni o traumi. Solo che lei all’ospedale c’è andata dopo circa 36 ore e quindi forse le tracce di quello che era successo erano ormai sparite.

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