A Campiglio Alonso lancia la sfida: «Con la Ferrari voglio titolo piloti e costruttori»

E avverte: «Occhio a Michael Schumacher, se avrà la macchina a posto sarà l'avversario più difficile»



MADONNA di CAMPIGLIO. L'inedito baffo di Fernando Alonso ricorda molto quello di Clark Gable. "El Matador", però, non recita, ma fa decisamente sul serio. Vuole i due titoli, quello piloti e quello costruttori: il 2010, l'incredibile giornata e gli errori di Abu Dhabi sono solamente un (brutto) ricordo. L'assalto al prossimo Mondiale parte da Madonna di Campiglio: Alonso sogna la doppietta e mette in guardia dal "vecio" (anagraficamente) Michael Schumacher.
«In questo momento - esordisce - è lui l'avversario che temo maggiormente. È un pilota super e, se la macchina sarà a posto, diventerà l'antagonista principale nella corsa al titolo. La scorsa stagione non ha fatto benissimo? Uno che ha vinto sette Mondiali non si è certo dimenticato di come si guida e quindi attenzione. Anche se non sarà il solo, visto che ci sono pure la Red Bull e la Mclaren».
Da quello che sarà a quello che è stato: il 2010 è alle spalle, ma è impossibile non pensare al recente Mondiale gettato al vento dal Cavallino.
«Si vince e si perde tutti insieme - spiega Alonso - e in quel momento lì, per tutti noi, quelle erano le scelte da fare. Ora, però, non voglio pensare più a quello che è stato. Non voglio sprecare nemmeno un minuto su quanto accaduto ad Abu Dhabi: farlo significherebbe perdere tempo e regalare tempo ai nostri avversari».
Gli avversari, appunto. Al via del prossimo Mondiale ci saranno cinque campioni del mondo: per la serie la concorrenza è numerosa.
«Io sinceramente - ammette Alonso - mi auguro che il mio avversario principale sia Massa. Se così fosse, vorrebbe dire che la Ferrari è la macchina più forte e potremmo puntare alla doppietta. Io il leader della scuderia? No, io sono un leader e non "il"».
Le novità non mancheranno: ci sarà il ritorno del Kers, il sistema in grado di ricavare dalle frenate un surplus di potenza, e le gomme Pirelli, che Alonso ha già provato per due giorni a novembre proprio ad Abu Dhabi.
«Il primo impatto - racconta il pilota spagnolo - è stato positivo, ma per un giudizio più attendibile bisogna attendere i prossimi test ufficiali. Sicuramente dovrò modificare in parte il mio stile di guida, su questo non c'è dubbio. L'unica vera incognita è quella riguardante le gomme da bagnato che non abbiamo ancora mai provato».
L'incontro con i giornalisti (tantissimi) è stata anche l'occasione per parlare dello straordinario 2010 vissuto dallo sport spagnolo. E il simbolo, secondo un campione come Fernando Alonso, ha un nome e un cognome ben precisi: Rafa Nadal.
«Questa è una generazione straordinaria di sportivi ed è difficile confrontare atleti che praticano discipline così diverse tra di loro. Credo, però, che Nadal ci rappresenti meglio di tutti. Non ho alcun dubbio: lui diventerà il tennista più forte della storia.
Da Rossi, protagonista nel giorni scorsi a "Wrooom", alla Rossa, intesa come Ferrari. Dal "Dottore" ad Alonso, due che nel dna hanno i cromosomi del campione.
«Rossi è il miglior pilota della storia - conclude Alonso - ma anche un ragazzo eccezionale: l'ho conosciuto l'anno scorso a Maranello e ne ho ricavato un'impressione splendida. Una sfida tra me e lui? Aspettate e vedrete: prima o poi la faremo e ci sarà da divertirsi».

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