Rovereto supera l’esame ma i negozianti sono bocciati 

Iscom porta in consiglio i risultati di mesi di incontri e interviste. I frequentatori trovano il centro bello e discretamente servito. Ma le botteghe non sono al passo con i tempi e, soprattutto, non c’è collaborazione tra colleghi


Luca Marsilli


Rovereto. Girata in linguaggio scolastico, si potrebbe dire che Rovereto se la cava ma con le possibilità che ha potrebbe dare molto di più. Mentre i suoi commercianti sono da bocciatura secca. Vedono il contesto in cui lavorano (il centro roveretano) peggio di come lo valutano i frequentatori, hanno bisogno di aggiornamenti sulle modalità di vendita e nei negozi e, forse la cosa peggiore, non sono affatto disponibili a collaborare tra loro. Si parla di media, ovviamente, perché le eccezioni (ed eccellenze) non mancano. Ma una lettura dei dati raccolti da Iscom nella sua analisi sul centro cittadino costringe a rovesciare la prospettiva. Dopo anni che ci si arrovella su come migliorare la città per aiutare i commercianti, si scopre che forse bisognava migliorare i commercianti per aiutare la città.

Il lavoro di Iscom

Il lavoro presentato in consiglio martedì, è frutto di mesi di lavoro. Venti interviste a “osservatori privilegiati”, 11 focus group zona per zona a cui hanno preso parte 60 (in tutto, e anche questo qualcosa dice) operatori del centro, 8 momenti informali di incontro con altri 20 operatori e 297 interviste a campione di frequentatori del centro storico, intercettati in Piazza Erbe, piazza Battisti e piazza Sauro. Inoltre è stato analizzato il tessuto urbano sul campo.

Passando ai dati, il centro è frequentato per il 40 per cento da persone che lo abitano, per il 32 per cento da roveretani di altri rioni, per il 20 per cento da residenti in altri comuni del Trentino e per l’8 per cento da residenti fuori provincia.

Il giudizio sul centro

Il giudizio dei frequentatori sull’offerta commerciale in una scala da 1 a 5 va dal 3,6 per la convenienza al 3,9 per il numero di bar e ristoranti. La qualità e le vetrine sono a 3,8; la cortesia a 3,9.

Il giudizio sulla qualità del centro è positivo sia per gli operatori che per i frequentatori, ma se per gli operatori la media tra 4 voci fa 3,75, per i frequentatori fa 4,05. Insomma, quelli che dovrebbero essere i primi sponsor del centro, sono in realtà coloro che lo apprezzano meno.

Collaborare? Mai

Ma il dato sconcertante e che non richiede troppe analisi è la risposta alla domanda rivolta agli operatori sulla disponibilità al coinvolgimento in iniziative di valorizzazione della zona/strada assieme ad altri colleghi. La risposta per 47 su cento è “No, in nessun caso”, il 32% è disponibile solo a determinate condizioni, che non sempre sa esplicitare e il 21 per cento disponibile. Uno su 5. E si parla di collaborare coi colleghi e per la propria zona.













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