«Lascio i Verdi, sono troppo integralisti» 

L’assessore Previdi: impossibile ricucire i rapporti interni, e le mie idee sono state snobbate dall’assemblea del partito



ROVERETO . «È con un profondo senso di tristezza e di delusione che scrivo queste mie considerazioni, che culmineranno con la mia uscita dal Partito dei Verdi del Trentino». Mauro Previdi ha scelto, e sulla sua decisione hanno pesato «anni in cui i rapporti all’interno del gruppo di Rovereto si sono guastati facendo venir meno la fiducia, la stima, e purtroppo anche il rispetto nei miei confronti e nel servizio che cerco di svolgere». Secondo l’assessore, i risultati elettorali del 2015 avrebbero modificato i rapporti con Ruggero Pozzer («ha mal gradito la mia nomina di assessore per aver ottenuto 8 consensi in più del sottoscritto» spiega Previdi, aggiungendo che da allora Pozzer gli ha tolto il saluto). Con Pino Finocchiaro i rapporti si sarebbero invece guastati «a seguito di una divergenza sulla riqualificazione di via Benacense». Da ultimo, il gruppo dei Verdi di Rovereto «dopo il noto fatto della riqualificazione di Viale Trento ha deciso di uscire dalla maggioranza di governo della città». Tuttavia, spiega l’assessore, c’era ancora «la speranza di ricucire prima di tutto i rapporti personali, fondamentali per una buona azione politica». Ma le cose sono andate in modo diverso.

«Nel contesto dell’esecutivo provinciale, a suo tempo, ho fatto la mia proposta, condivisa e sottoscritta da 48 cittadini fra iscritti e simpatizzanti. Anche in occasione dell’assemblea dei Verdi di Rovereto presieduta da Lucia Coppola ho esposto questo mio pensiero che è stato totalmente snobbato» prosegue Previdi. «Al contrario alcuni componenti del Consiglio federale e dell’esecutivo di Trento mi hanno manifestato la loro condivisione, ma ciò non è stato sufficiente per modificare la posizione dei Verdi roveretani». La proposta politica di Previdi, spierga lui stesso, è ispirata al concetto di “ecologia integrale”, che si cura dell’ambiente all’interno del quale va riservata una particolare attenzione alle persone soprattutto a quelle in difficoltà, «in contrapposizione ad una concezione politica integralista, che sta portando avanti una parte dei Verdi Roveretani e che non mi appartiene». Previdi invita i Verdi a rigenerarsi «e passare da un mero integralismo ad un più consono concetto di ecologia integrale», o perderà consensi. I Verdi di Rovereto - aggiunge - «hanno aderito nel 2015 alla coalizione con i Civici sui indicazione di Pino Finocchiaro e Ruggero Pozzer». I Verdi roveretani, spiega Previdi, avrebbero l’obiettivo «di contrastare il ruolo di Maurizio Migliarini come co-portavoce provinciale, proprio per il suo sostegno all’amministrazione di Rovereto». L’assessore prevede che al congresso provinciale di domani si chiuderà con «l’elezione di un unico portavoce presumibilmente nella persona di Lucia Coppola. A questa fase congressuale io non parteciperò in quanto ritengo che il confronto politico non debba essere svolto sul piano muscolare. Questo, del numero dei tesserati, è un metodo obsoleto di fare politica, che appartiene a un modello politico superato e usato a suo tempo anche nel nostro partito, ottenendo solo l’obiettivo di creare divisioni interne». Quanto al ruolo di assessore, «qualora il sindaco valutasse che la fiducia che ha riposto nei miei confronti è venuta meno, solo a questa condizione, sono disponibile a rimettere il mio mandato». Per Previdi, la conversione ecologica è indispensabile. Per questo, dice, «continuerò il mio impegno con un metodo di dialogo e inclusività in cui le differenze sono ricchezze e non motivo di scontro».

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