«I crediti edilizi non sono un diritto: bastava dire no» 

Il condominio in viale dei Colli. Miorandi rivendica la bontà dello strumento che ha inventato da sindaco. «Ma nasce per evitare mostri, non per crearli. Ed è la politica a dover scegliere»


Luca Marsilli


Rovereto. La convenzione edilizia per viale del Colli è passata. Il Pd e Miorandi, che i crediti edilizi li ha inventati, hanno votato contro. Per la maggioranza il “bel gesto” di chi ha creato il problema ma poi si chiama fuori al momento di pagare il conto. «Niente di più sbagliato - dice lo stesso Andrea Miorandi - come sbagliata è la lettura dello strumento dei crediti edilizi che si è preteso di dare. Li ho introdotti io e penso quindi di sapere di cosa parlo: nascono come strumento squisitamente politico, non tecnico. Tanto che l’approvazione deve avvenire con una convenzione che passa dal consiglio comunale. Tomazzoni dice che chi ha comprato i crediti li mette dove gli pare: non ha nessun senso. Perché la scelta su dove farli atterrare non può che essere politica. E io lo dico chiaramente: al privato che chiede di comprare i crediti per viale dei Colli, io da sindaco avrei detto semplicemente «no: io non lo sostengo». Perché per me la collina non è il posto per un condominio. E siccome la convenzione deve passare in consiglio, se la maggioranza non la sostiene, non passa. Non è un atto dovuto, un adempimento tecnico, ma una scelta squisitamente politica. I crediti ci sono, ma si possono utilizzare dove si ritiene siano compatibili sia con l’esistente che con le linee di sviluppo delineate per la città. Per questo noi abbiamo votato contro: il condominio in viale dei Colli non è in linea con la nostra idea di città. La maggioranza è libera di pensarla diversamente su questo, e quindi di sostenere quella convenzione. Lo ha fatto e se l’è anche approvata. Ma si assuma la responsabilità o il merito della scelta: di “dovuto” non c’era proprio niente».













Scuola & Ricerca

In primo piano