Don Ezio Seppi ricattato con video hard 

In carcere un romeno, arrestato dai carabinieri mentre ritirava dalle mani del parroco una somma di 4 mila euro



ALA. Don Ezio Seppi, il parroco dell’Unità pastorale di Chizzola, Pilcante, Serravalle e Santa Margherita rimosso dall’incarico qualche giorno fa dalla curia, era ricattato e sottoposto a continue richieste di denaro. Secondo le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Fabrizio De Angelis, a ricattare il parroco era F.C., un romeno di circa 35 anni , arrestato dai carabinieri della compagnia di Rovereto per estorsione aggravata alla fine di novembre, all’atto di incassare la somma di 4 mila euro in contanti dalle mani di don Seppi. Era stato lo stesso parroco a rivolgersi alla Procura nei mesi precedenti, denunciando le continue richieste di denaro da parte di F.C., che minacciava don Ezio di rendere pubblici dei video girati con il telefonino che ritraevano il religioso in atti sessuali con due giovani ragazze romene, complici del loro connazionale, denunciate a piede libero per concorso in estorsione. Secondo la Procura, sarebbe F.C. il “cervello” del piano per estorcere denaro al parroco, forse raggirato per la propria ingenuità.

Non era la prima volta che il parroco veniva minacciato. In altre tre o quattro occasioni si era visto costretto a consegnare a F.C. altre somme, dietro la promessa che i video compromettenti sarebbero stato cancellati. Promessa ogni volta disattesa e seguita da una nuova richiesta di denaro, condita con minacce.

Per placare le continue richieste dei suoi ricattatori, pare che don Ezio, non sapendo dove trovare le somme sufficienti per ottenere la cancellazione dei video, attingesse alle casse dell’Unità pastorale di San Paolo, con l’intenzione di ripianare il debito in seguito. Da qui deriverebbero le “irregolarità contabili” rilevate dalla curia, ovvero le ragioni alla base della sua destituzione dal ruolo di parroco. Don Ezio è stato convinto a dimettersi ed è tuttora nella propria abitazione privata. Va pure detto che nell’indagine della Procura don Seppi è parte lesa, cioè la vittima di un ricatto, una spirale dalla quale il prete di Ruffré, arrivato a Chizzola 15 anni fa, non riusciva più a uscire. Dev’essere stata proprio questa la molla che ha spinto il parroco a sporgere denuncia contro F.C., collaborando al suo arresto. Il romeno si trova ora in carcere a Spini di Gardolo. Ad oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande della magistratura. Nei primi giorni dopo l’arresto, il suo difensore ha fatto istanza di scarcerazione al tribunale del riesame di Trento, ma la richiesta è stata rigettata. Sono all’esame degli inquirenti i materiali video trovati sui cellulari nelle disposizioni di F.C, che per ora rimane agli arresti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano