«Basta tolleranza, a scuola nessun posto per i violenti» 

Il grave episodio al don Milani. Solidarietà al ragazzo vittima del “bullo” e a suo padre feriti «Il ravvedimento non basta, bisogna prevenire il bullismo con la prevenzione ed il dialogo»


Giancarlo Rudari


Rovereto. Fermezza per dire chiaramente «che a scuola non c’è posto per la violenza», ma nello stesso tempo la «prevenzione del bullismo passa attraverso l’educazione la responsabilizzazione sia dei ragazzi che delle famiglie». Queste, in estrema sintesi, sono le reazioni politiche al grave episodio di violenza avvenuto qualche giorno fa all’istituto don Milani con l’aggressione, da parte di uno studente di quarta, nei confronti di un papà e di suo figlio vittima dall’inizio dell’anno di atti di bullismo. «È necessario intervenire con decisione per stigmatizzare il bruttissimo episodio - scrive il consigliere dei 5 Stelle Alex Marini - Non siamo di fronte solo ad un caso di bullismo, cosa che sarebbe già grave di per sé, ma a violenza perpetrata verso terzi, per di più rivendicata in video con tanto di minacce. A fronte di ciò e da genitore di 2 bambini, mi è difficile comprendere l'atteggiamento del dirigente scolastico dell'Istituto. Non si può tollerare che una persona di 20 anni bullizzi un ragazzino, spacchi il setto nasale a suo padre e per di più i filmi mentre insulta e minaccia ulteriormente le sue vittime. Appare chiaro come il soggetto in questione pensi di trarre “prestigio” e “forza” dai suoi atti. Di conseguenza, mostrarsi comprensivi e disponibili nei suoi confronti rischia solo di aiutarlo a mantenere l’aura di impunità di cui evidentemente vuole ammantarsi dando risalto alle sue riprovevoli azioni... Va bene cercare il ravvedimento dell'individuo ma a in casi come questi la scuola non può permettersi di dare un messaggio che possa venire interpretato come tolleranza o lassismo nei confronti di chi pratica la violenza e se ne vanta pure. Credo che tutte le Istituzioni, a partire dalla scuola, debbano far sentire forte la propria voce a loro sostegno per far capire bene da che parte stanno in modo da non dare spazio ad alcun possibile fraintendimento o a casi di emulazione».

Attenti ai primi segnali

«prevenire il bullismo è la strada da intraprendere, anticipando gli interventi di rieducazione e di monito già ai primi segnali, quando minori manifestano episodi reiterati di aggressione» ha dichiarato la deputata trentina emanuela rossini, impegnata al tavolo di maggioranza su una proposta di legge in materia di prevenzione del bullismo. «la scuola è il luogo dove si manifestano i primi segnali, dobbiamo aiutarla a saperli riconoscere ma soprattutto ad agire secondo un piano di intervento e di sensibilizzazione, che non esponga il singolo insegnante ma che avvenga in concerto e fiducia tra tutti i soggetti in campo - sostiene rossini - vanno coinvolte le famiglie del minore aggressivo per responsabilizzarle e, se il caso, intervenire su quel contesto familiare. anticipare gli interventi significa poter recuperare molti minori prima che sia troppo tardi”, continua la deputata trentina. a tutti giovani dobbiamo chiedere uno scatto di solidarietà e di consapevolezza che il bullismo colpisce tutti, non solo la vittima del momento, perché instilla la paura. dobbiamo unirci contro questa forma di intossicazione dello spazio sociale dove crescono i nostri bambini e ragazzi» conclude emanuela rossini.













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