«Il teatro avrà pochissimi posti costi molto alti e scarsi incassi» 

L’intervista. Denis Fontanari, presidente di “ariaTeatro”, gestore del Comunale: «La prospettiva è di avere 70 ingressi invece di 450. In luglio spettacoli all’aperto, in autunno cinema con più proiezioni ma stagione di prosa tutta da reinventare»


Gianluca Filippi


Pergine. Il volto è sempre teso. Non potrebbe essere altrimenti. Ma, rispetto ad un mesetto fa, la tensione lascia lo spazio anche a qualche sorriso, qualche velo di ottimismo, guardando al domani con un pizzico di fiducia in più. Certo non è facile per Denis Fontanari, presidente e direttore di ariaTeatro – l’associazione che gestisce il Teatro Comunale di Pergine – alzarsi al mattino e andare in ufficio pensando alle 14 persone che al momento sono a casa tra tecnici, amministrativi, collaboratori e artisti.

Quale è stato l’impatto per la vostra attività?

Occorre ricordare che il nostro settore ha chiuso prima di altri con una breve parentesi di riapertura nel rispetto delle distanze. Abbiamo cancellato tutti gli spettacoli e mandato a casa i collaboratori. Abbiamo rimandato i pagamenti, anche delle tasse, chiesto anticipi al Comune, per evitare una crisi di liquidità. Abbiamo anche chiesto al nostro pubblico di non chiedere il rimborso degli spettacoli saltati. Non è andata bene neppure alle compagnie, che non hanno ricevuto nulla, prevalendo le cause di forza maggiore.

Un brutto periodo, ma ora si può pensare a ripartire, nel rispetto di tutte le prescrizioni.

La voglia di ripartire è molta. Tutti noi vogliamo tornare a lavorare sia perché necessitiamo di rimettere in moto l’azienda per fare entrate, sia perché vogliamo riprendere e ricostruire il rapporto con il pubblico e con gli artisti che vanno in scena. Il problema è capire come: in attesa della normativa a livello nazionale si sa che dal 1° giugno gli spazi all’aperto e i teatri all’aperto potranno essere riattivati. Faccio parte del tavolo di lavoro a livello provinciale che ha lo scopo di studiare come applicare questi limiti, sperando che non siano eccessivamente limitanti. Certamente ci sarà il distanziamento, la mascherina obbligatoria, l’igienizzazione.

Come intendete muovervi, non appena queste prescrizioni saranno definite?

A giugno non faremo niente. Serve del tempo per organizzarci e credo che ci sarà anche un fattore psicologico che non spingerà il pubblico a ritrovarsi in spazi culturali. Non nell’immediato. Con luglio penseremo ad una programmazione al castello di Pergine, negli spazi davanti al Teatro Comunale, nelle frazioni con spettacoli itineranti estivi. Stiamo parlando con il Comune, con la Pro Loco, con la Fondazione Caritro, che sta pensando a bandi per favorire gli eventi di vicinato.

I rapporti con gli altri soggetti culturali come sono in questa fase?

Con le altre compagnie trentine abbiamo condiviso una strategia per i prossimi mesi, con lo scopo di dare più spazio possibile ai soggetti trentini. E’ una rete nata proprio in questi mesi che di fatto va a condizionare anche la produzione: saranno spettacoli semplici, piccoli, facili da portare su un palco.

Passata l’estate però il problema del Teatro Comunale rimane. Come pensate di muovervi anche rispetto alla programmazione della stagione?

Al momento viviamo alla giornata e non facciamo programmi. Con le norme attuali la capienza del Teatro Comunale passerebbe da 450 a 70 posti. Se sarà così la programmazione sarà molto diversa da come l’abbiamo costruita fino ad oggi. Per quanto riguarda il cinema, probabilmente non sarà un grande problema: risolveremo moltiplicando le proiezioni. Per gli spettacoli teatrali invece sarà più complicato. Chiederemo alle compagnie di replicare a prezzi più bassi.

Il vostro rapporto con il Comune?

Con il Comune ci sentiamo regolarmente, ma al momento abbiamo solo gestito l’emergenza. Prossimamente ci incontreremo per ragionare cosa fare in autunno e per capire cosa succederà anche alle altre associazioni che affittavano il teatro per la propria attività. Con questi limiti sarà difficile anche per loro, perché cresceranno i costi e diminuiranno i margini.

Bisognerà prenotare tutto?

Noi già prevedevamo la vendita on-line, ma speriamo si possa avere un po’ di libertà.













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