Bocciate le centraline sul Fersina 

Quattro richieste sono state respinte dagli uffici provinciali per tutelare il tratto del torrente


di Roberto Gerola


PERGINE. Risposte positive alla tutela del torrente Fersina anche se le maggiori problematiche rimangono. Si fa riferimento alle quattro “piccole” richieste di derivazione con l’obiettivo di sfruttare la Fersina a scopo idroelettrico, che sono state respinte dalle strutture dedicate della Provincia. Tre sono state presentate ancora oltre due anni fa (si parla dei mesi tra giugno e novembre del 2016) private e una sola riguarda la Stet spa (con capitale pubblico). Sfruttamenti richieste in quantità “minima” ma anche certamente andrebbero a influire e condizionare il corso d’acqua per altro già martoriato dal punto di vista dello sfruttamento industriale. Il rigetto delle richieste è stato deciso dalla conferenza dei sindaci alla vigilia delle serie di incontri tra le parti interessate (Comuni, Provincia, Stet spa, Consorzi di miglioramento fondiario) iniziata nel gennaio scorso e che ha evidenziato le problematiche ormai da tempo esistente sulla Fersina.

Le domande respinte. Quella di Kron srl sull’acqua restituita dalla centrale di Sant’Orsola in località Clom (max 410 l/s con 232 l/s in media, per tutto l’anno con la potenza nominale di 89,62 kW, e successiva restituzione); dell’ing. Michele Bernabé (studio di ingegneria ambientale di Trento) che aveva chiesto (stessa collocazione) per max 550 l/s con 339 l/s di media per tutto l’anno con la potenza nominale di 132,94 kW. Il terzo privato a chiede la derivazione era Tullio Waldner di Trento. La sua richiesta era stata presentata fuori tempo massimo e sempre nello stesso tratto del corso d’acqua: max 270 l/s e 88 l/s in media per tutto l’anno con la potenza nominale di 35,12 kW.

Infine la Stet spa che aveva chiesto 550 l/s (massimo) con 355,80 l/s in media per tutto l’anno con potenza nominale di 149,65 kW.

La decisione di respingere le richieste era avvenuta a fine del 2017 con una serie di pareri negativi perché quel punto era considerato “l’ultimo a presentare una portata naturale e non influenzato dalle assenze d’acqua che caratterizzano ampi tratti del torrente Fersina”. In questo senso i pareri formulati dal Servizio Urbanistica, dal Servizio Turismo e sport e dal Servizio Foreste e Fauna. Si parla anche di “impatti negativi” sul torrente per l’aspetto ittico e quindi per la pesca.

Nel gennaio scorso il primo incontro per valutare la situazione del torrente specie nel tratto a valle della centrale idroelettrica di Canezza ed erano emerse tutte le problematiche ancora attuali.















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