Zanotelli: «Farò ancora il consigliere» 

Cles, la neodeputata della Lega non vuole perdere il contatto con la sua gente. Gli asili nido il tema in cima alla sua lista


di Giacomo Eccher


CLES. «Continuerò a fare il consigliere comunale, dall’opposizione». A dirlo chiaro e tondo è la neodeputata della Lega Giulia Zanotelli, che ieri abbiamo incontrato davanti al municipio di Cles. Felice e contenta per il risultato che la proietta sul palcoscenico nazionale, la trentenne neoparlamentare non vuole assolutamente perdere il contatto con la gente. «È proprio così, ricevo tante congratulazioni ma anche molte segnalazioni di problemi come quando ero una semplice consigliere. Quel mandato non lo voglio deludere in nessun modo: anche se adesso il mio ruolo si è più che raddoppiato non intendo perdere la concretezza del contatto diretto con la mia gente, cosa che in ogni caso come Lega portiamo avanti ormai da anni».

Una presenza costante sul territorio che a Cles ha fatto salire il Carroccio dai 320 voti delle comunali 2015 (con la elezione di Zanotelli in consiglio comunale) a 1.171 voti del 4 marzo, il 31,17% del totale con il centro destra a traino leghista salito al 44,86 % con 1.685 voti. Un ottimo consenso personale Giulia lo ha ottenuto pure a Ville d’Anaunia, il comune dove risiede con il marito Marco Stefli, idraulico e con la figlia Giada di 20 mesi, ma soprattutto a Livo, il paese di nascita dove il 54,05% dei votanti ha scelto lei. «Padre Alex se ne vergogna? A me non importa, rispetto la sua opinione, e lui dovrebbe imparare a rispettare quella dei suoi concittadini, perché sono persone responsabili e ragionano con la loro testa, non con la sua» - taglia corto in merito alla polemica sollevata dall’omonimo religioso comboniano con cui peraltro non ha nessun rapporto di parentela. A Livo vivono i genitori con la sorella, parrucchiera a Mezzolombardo, e il fratello che porta avanti l’azienda agricola del padre, autotrasportatore. La campagna elettorale è acqua passata, adesso si guarda avanti, ma le rimangono impresse le intense giornate prima del voto. «Abbiamo fatto gazebi sempre affollati, e sui social il diario su Facebook, ma soprattutto tanti contatti personali. Sono sincera, non mi aspettavo di trovarmi, dopo la prima proiezione, al testa a testa con l’assessore di Trento Franzoia... comunque per brindare ho aspettato le sezioni in città».

Poi è andata come è andata ed è tempo di guardare il futuro romano. «Siamo davvero una bella pattuglia di trentini con facce nuove, e le idee non mancano. La prima cosa che vorrei fare? Una proposta sugli asili nido ispirandoci alla Francia, dove lo Stato si prende cura dei bambini fin dai primi mesi, non come in Italia, dove fino ai tre anni, spesso i più difficili, le mamme ed i papà devono arrangiarsi. E quando, come a Trento, i posti nel nido non sono abbastanza, sono guai grossi per le giovani coppie». Altro punto il lavoro e l’abolizione della legge Fornero. «Serve a liberare posti di lavoro e combinata alla flat tax darà ossigeno alle imprese rimettendo in moto l’imprenditoria privata».

E per Cles? «Come detto rimarrò in consiglio e continuerò le mie battaglie in accordo con il nostro gruppo. Non mancherà il mio contributo, come in passato, alla discussione sui grandi temi di Cles come il Masterplan, uno strumento che peraltro dovrebbe essere più elastico e non diventare una camicia di forza per i prossimi decenni. La visione d’insieme va bene, ma non deve assorbire tutto quanto».

Per quanto riguarda la valle, Zanotelli è soddisfatta della soluzione alla Tassullo, ma conserva tutte le perplessità sulle ipogee e sulla loro importanza per lo stoccaggio delle mele. «Il mio obiettivo è entrare nella commissione parlamentare agricoltura o per le attività produttive. Sarebbe importante per la nostra valle» .













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