«Pesticidi, norme diverse sono controproducenti» 

A Romeno lunedì entra in vigore il nuovo regolamento comunale. Il sindaco Fattor lo difende, Stefano Graiff lo contesta: «Calato dall’alto come una scure»



ROMENO. Lunedì entra in vigore il nuovo regolamento sull’uso dei fitosanitari approvato dal consiglio comunale con voto di maggioranza. Il regolamento in parte ricalca il testo tipo elaborato dalla Provincia ma introduce misure più restrittive per quanto riguarda le distanze ed anche per gli orari nei quali si possono usare i prodotti fitosanitari nei pressi di zona sensibili.

«Il provvedimento definisce le nuove norme di comportamento per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e nel rispetto della normativa vigente comunitaria, nazionale e provinciale stabilisce delle regole decisamente più restrittive del passato, a tutela della salute pubblica e della proprietà privata» - afferma il sindaco Luca Fattor difendendo il testo che è stato bocciato dalla minoranza. La maggioranza al completo invece ha votato sì, soddisfatta per un provvedimento che punta a garantire, con equilibrio ma anche con rigore, comportamenti rispettosi dell’ambiente e del vivere civile in un contesto dove agricoltura e turismo vanno, o dovrebbero andare, a braccetto.

Come ricorda Fattor, il regolamento pone particolare attenzione a determinate categorie all’interno delle aree specifiche, quali scuole e asili, con l’istituzione di una fascia di rispetto entro la quale non è possibile utilizzare nessun tipo di fitosanitario. Ulteriori limitazioni con l’introduzione di una fascia di rispetto di 5 metri dai confini delle proprietà e pertinenze altrui nelle aree specifiche e zone sensibili. Sono state inoltre definite delle fasce orarie ben precise entro le quali è possibile effettuare dei trattamenti in prossimità di tali aree. Altro elemento che distingue il regolamento adottato da Romeno rispetto ai precedenti e ad altri in vigore in provincia è la distinzione nelle limitazione e nell’uso dei prodotti fitosanitari tossici ed altamente tossici - quelli rientranti nell’elenco Pan e quelli non rientranti.

Stefano Graiff, ex sindaco del paese ora all’opposizione, argomento il “no” della minoranza con ragioni di principio ma anche di semplice buon senso. «Il regolamento dalla Provincia, redatto dopo un serio confronto con le varie realtà, agricoltori compresi, ci sembrava più che sufficiente». Per la minoranza, l’inserimento delle misure più restrittive meritava almeno un confronto preliminare con gli agricoltori e la cittadinanza, «invece il regolamento è stato calato dall’alto come una scure e con evidenti contraddizioni. Infatti non si capisce perché per i meleti vale sempre la distanza di 5 metri dalle zone abitate, mentre ad esempio per i piccoli frutti basta un metro e mezzo. Rischiano di vedere proliferare attorno all’abitato coltivazioni di ogni tipo in vaso o a siepe quasi a ridosso delle case, e non credo che l’ambiente urbano e la salute ne acquisteranno» - sottolinea ancora Graiff. Quanto al buon senso, l’ex primo cittadino ne fa una questione di carattere generale e di “seria” efficacia. «Non è logico, anzi è controproducente, che ogni comune adotti un proprio regolamento differente da quello dei vicini. Ci sono molti agricoltori che hanno frutteti in paesi diversi e stando così le cose non sanno mai quali sono le norme che valgono, perché non possono girare tirandosi dietro 3 o 4 testi diversi ed è anche più difficile farli rispettare». «Il miglior modo per rendere inefficace nella pratica un regolamento - conclude - è farlo complicato, ed è questo ciò che è successo a Romeno».(g.e.)















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