Ossanna: «Rifinanziate i lavori per la rotatoria di Dermulo» 

Viabilità problematica. Nel 2009 per il progetto erano stati stanziati da Pacher 3,5 milioni poi trasferiti da Gilmozzi ad un’altra opera. Sull’argomento presentato un ordine del giorno


Giacomo Eccher


Dermulo. Ripristinare il finanziamento per risolvere l’annoso problema dell’incrocio di Dermulo, uno dei nodi viari principali e più problematici della valle di Non. Lo chiede il consigliere Lorenzo Ossanna del Partito autonomista trentino attraverso un ordine del giorno presentato in consiglio provinciale, dove è in discussione l’assestamento del bilancio 2019.

Il nodo viario

All’incrocio di Dermulo – ricorda Ossanna - transita la statale 43 della Valle di Non (Cles – Trento, con precedenza) e della sua diramazione, 43 Dir (Dermulo - Mendola) con un passaggio medio giornaliero di oltre 15.000 veicoli, di cui circa il 10% di traffico pesante. Dermulo inoltre rappresenta un punto strategico di interscambio modale con la presenza di una delle più importanti stazioni della Trento-Malé, con un carico giornaliero di pendolari che utilizzano le scarse aree di parcheggio di lunga durata presenti nelle vicinanze. La stazione raccoglie infatti gli utenti ferroviari provenienti dall’intera alta Val di Non e da gran parte della Predaia e qui termina anche il percorso ciclopedonale della Valle dal Sabino, completato nel suo ultimo tratto nel 2018.

Le criticità

Le principali criticità del nodo di Dermulo – riassume Ossanna - allo stato attuale sono sostanzialmente tre: la prima è la evidente mancanza e disorganizzazione degli spazi adibiti a parcheggio presenti ad oggi nelle aree attigue all’incrocio (in particolare in funzione della richiesta di sosta di lunga durata per i pendolari); la seconda l’inadeguatezza geometrica dell’incrocio stradale (che presenta pericolose svolte a sinistra), che nelle ore di punta determina sia situazioni di rischio sia code di veicoli provenienti dalla strada statale 43 dir; la terza, ma non certo per minore importanza, è l’assenza di percorsi pedonali sicuri per i residenti che mettano in collegamento i parcheggi, le abitazioni, la stazione e le altre strutture ed attività presenti nel paese.

La promessa mancata

Una vicenda, quella dell’incrocio di Dermulo, di cui si discute da anni senza mai arrivare ad una soluzione. Una sistemazione con rotatoria era stata prevista (e progettata) nel piano provinciale viabilità nel lontano 2009 con lo stanziamento di 3,5 milioni di euro deciso dall’allora assessore Alberto Pacher. Questa somma era successivamente stata “trasferita” ad altro intervento stradale dal successore ai lavori pubblici, Mauro Gilmozzi che però aveva assicurato agli amministratori locali dell’epoca che il progetto sarebbe rimasto e che quelle risorse sarebbero rientrate al loro posto. Invece non se ne è più saputo nulla.













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