Maria Dolens c’è anche grazie a padre Iori 

Ricordati alla Campana dei Caduti il religioso di Revò e lo scultore di Brez Stefano Zuech



REVÒ. I comuni che presto daranno vita al Comune Novella qualche tempo fa hanno ricordato alla Campana dei Caduti di Rovereto i cento anni dalla nascita di padre Eusebio Iori, nativo di Revò, e i cinquant’anni dalla morte dello scultore Stefano Zuech, nato a Brez nel 1877. Maria Dolens lega infatti i due personaggi: il frate cappuccino, per essersi impegnato per la fusione della campana e per il riconoscimento della personalità giuridica della Fondazione Opera Campana dei Caduti (che quest’anno festeggia i 50 anni di attività) e lo scultore, per aver ideato e realizzato i fregi e i bassorilievi presenti sull’opera. Quel giorno ricorreva anche il centenario della nascita di padre Eusebio Iori. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Italia-Austria di Trento e Rovereto con la collaborazione dell’Opera Campana dei Caduti, del Comune di Brez, di Revò, dei Cappuccini, della Guardia di finanza, dell’Associazione nazionale finanzieri di Borgo Valsugana e dell’Ana di Trento.

Padre Eusebio Iori divenne sacerdote nel 1942. Dal 1943 al 1977 fu cappellano della Guardia di Finanza a Trento. In seguito fu nominato caposervizio dell'assistenza spirituale al comando generale a Roma. Visse intensamente la missione di cappuccino dedicandosi ai bisognosi e alla società in genere, senza mai trascurare il suo ruolo di cappellano militare. Si distinse per svariate iniziative che portò a termine con determinazione, nonostante molti ostacoli, impegni concreti che sono entrati nel patrimonio della storia trentina. Tra essi, l'allestimento nel 1958-59 all'ex-casa di riposo Michelin di Candriai della colonia alpina internazionale destinata ad accogliere i figli degli agenti di polizia delle nazioni d'Europa. Da quella iniziativa nascerà il centro didattico e assistenziale per i figli di emigrati intitolato ad Alcide Degasperi. Ha restaurato nel 1953 la basilica di San Lorenzo, poi elevata a tempio civico, di cui è nominato primo rettore. Il nome di padre Iori è forse legato maggiormente alla sua funzione di reggente dell'Opera Campana dei Caduti di Rovereto, successore nel 1953 del suo ideatore don Rossaro. All'istituzione egli dedicò massimo impegno, per superare forti difficoltà e portare a termine, nel 1964, l'opera di rifusione della campana.

Gli intervenuti hanno ricordato le celebrazioni del Natale e della Pasqua che celebrava a Prato della Drava, facendo incontrare i gendarmi austriaci con le autorità italiane in tempi molto difficili, periodo degli attentati terroristici in Alto Adige. Il sindaco di Brez ha illustrato la figura dello scultore Stefano Zuech e ricordato che domenica 9 settembre gli sarebbe stata intitolata la scuola primaria di Brez e Cloz: “Conosceva a fondo la cultura austriaca e quella italiana e la esprimeva nella sua arte; era un costruttore non di barriere ma di ponti. È uno degli scultori più importanti del novecento trentino; è stato anche professore.

La vicesindaca di Revò, Lia Devigili, ha consegnato al professor Alberto Robol, reggente della Fondazione Campana dei Caduti, il quadro contenente una copia dell’atto di nascita di padre Iori. (c.a.f.)













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