La Minela punta sullo sfuso e mette al bando la plastica 

La cooperativa. Da 30 anni è presente sul mercato con i prodotti biologici. Che però adesso ci sono quasi ovunque. «Ecco perché - dice Pinamonti - introdurremo alcune importanti novità»


Giacomo Eccher


Cles. L’assemblea della cooperativa La Minela di Cles, che quest’anno festeggia i suoi primi trent’anni di attività, si riunirà mercoledì alle 20 e 30 nell’aula magna Istituto Pilati. Approvazione del bilancio 2018, ristorno degli utili ai soci, relazione sull’andamento e prospettive future, infine elezione delle cariche sociali in scadenza sono gli argomenti della serata.

Il bilancio 2018 si chiude con un utile di euro 17.255. Il ristorno proposto ai soci ammonta a 30.000 euro, che equivalgono a un’aliquota del 2,85% sugli acquisti effettuati dai soci lo scorso anno. Se ci sarà l’ok, il ristorno sarà distribuito ai soci dal giugno prossimo, scalandolo sui nuovi acquisti.

Tutti i vantaggi

Oltre il ristorno in favore dei soci/clienti – spiega il presidente Vigilio Pinamonti - ci sono iniziative rivolte a contenere i prezzi applicati con un effettivo vantaggio per chi acquista. Attraverso la fidelity card sono stati distribuiti quasi altri 30.000 euro, mentre il mese del socio (dicembre) ha portato un risparmio di oltre 5.000 euro. Notevoli anche gli acquisti effettuati su prenotazione (olio extravergine di oliva, pasta e passata) con vantaggi anche del 30% sui prezzi a scaffale, mentre per l’acquisto di confezioni in pacchi interi, per tutto l’anno, il prezzo è applicato con uno sconto del 20%. «Essere soci quindi vuol dire avere notevoli vantaggi che vanno valutati nel loro insieme e non solo con quanto si legge sul prezzo a scaffale. Prezzo che a fine anno, attraverso le iniziative sopra elencate, gode di un notevole sconto effettivo, un ricarico molto contenuto e dunque un risparmio per le famiglie» - annota Pinamonti.

Nel 2018 le vendite si sono attestate su 1.147.000 euro, con una leggera flessione rispetto all’anno precedente (1.167.000). In aumento il costo del personale che passa da 141 mila a 147.000 euro. I nuovi soci nel 2018 sono stati 56, arrivando a un numero complessivo di 1.375.

Società in ottima salute

«I dati confermano che la società è in ottimo stato di salute anche se si è fermata l’espansione a cui eravamo abituati. Un fenomeno – spiega il presidente - dovuto soprattutto alla concorrenza della Gdo (grande distribuzione) che attraverso i supermercati mette a disposizione dei clienti prodotti bio, spesso marcati con i loro brand». A far guardare ancora con ottimismo al futuro c’è il fatto che il biologico è in tutto il mondo in grande espansione, perché buona parte delle persone ora preferiscono alimentarsi con prodotti sani e salutistici.

Come detto, quest’anno La Minela festeggia i suoi primi trent’anni. Una buona occasione – afferma il presidente Pinamonti - per introdurre alcune novità, mantenendo saldi i principi che da sempre l’hanno contraddistinta tra le società cooperative, ma che per questo non può rimanere ferma. Tra i punti da valutare in assemblea c’è il progetto, già in fase avanzata, di restyling del punto vendita di Cles, assieme a un nuovo piano che il Consiglio vuole portare avanti con il principale fornitore Ecor, marchio che diventerà “NaturaSI”. Per far fronte alla notevole concorrenza ormai messa in atto dalla Gdo, si vuole operare dimostrando anzitutto coerenza tra “il dire e il fare” (sviluppo dello sfuso, sostituzione graduale della plastica per l’acqua e succhi da subito), impiego delle energie alternative, stagionalità dell’ortofrutta, prezzo giusto al produttore, servizio di e-commerce per negozi aderenti e clienti, ecc. Un impegno preciso a far sì che i prodotti bio distribuiti da Ecor, non si trovino in altri punti vendita e soprattutto nella Gdo.















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