Esperti da tutto il mondo per le stufe a olle di Sfruz 

Il terzo convegno organizzato dall’associazione “Antiche Fornaci” è iniziato ieri a Cles con la relazione di Kippes: «A Schönbrunn creazioni dei maestri nonesi»


di Giacomo Eccher


SFRUZ. Ha preso il via ieri a Cles, nella sala baronale di Palazzo assessorile, il 3° convegno internazionale sulle antiche stufe ad olle in ceramica di Sfruz, un’eccellenza antica della valle e del Trentino. «Una tre giorni di studio e di confronto a livello internazionale per svelare altri aspetti e conoscenze di una tradizione che fin dal 1500 ha caratterizzato il piccolo paese di Sfruz» - ha esordito aprendo i lavori Benito Cavini, presidente dell’associazione “Antiche Fornaci di Sfruz”, che organizza l’iniziativa con relatori arrivati da vari stati europei e da Siberia e Marocco.

«Esperti e studiosi arrivati qui per portare il loro contributo per la conoscenza di questi preziosi manufatti» - ha aggiunto Cavini ringraziando il Comune di Cles per aver ospitato l’avvio del convegno che proseguirà fino a venerdì a Sfruz. Un accenno particolare, nei ringraziamenti, Cavini lo ha fatto per il direttore scientifico Francesco Angelelli e quindi per il vicepresidente dellA Antiche Fornaci, Romano Poli, «personaggio che non ama mai comparire, ma che è stato fondamentale per il recupero della memoria delle stufe ad olle di Sfruz e quindi della nascita della nostra Associazione».

Il convegno, per la sua importanza per il territorio e la particolare caratterizzazione scientifica, ha il patrocinio del Ministero dei beni culturali e del Gruppo europeo di cooperazione territoriale “Gect Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo”, organismo di diritto europeo con sede a Bolzano.

Ieri dunque l’apertura con il benvenuto dell’assessore clesiano alla cultura, Vito Apuzzo e quindi del Sovrintendente dei beni culturali ed archeologici della Provincia (ed ex direttore del Museo del Buonconsiglio) Franco Marzatico e del presidente degli artigiani della Valle, Massimo Zadra. Parola quindi al conte Ulrico Spaur proprietario di Castel Valer, il maniero noneso che ospita nelle sue più belle sale alcune preziose stufe costruite e Sfruz e che giovedì pomeriggio aprirà il maniero ai convegnisti.

A fare gli onori di casa, seppure per una mattinata in trasferta, il giovane sindaco di Sfruz, Andrea Biasi: «Abbiamo scelto di aprire il convegno a Cles per sottolineare, attraverso la presenza nel capoluogo, l’importanza che questa iniziativa per tutta la valle» - ha spiegato Biasi che figura anche tra i relatori proprio per uno studio (con relativa pubblicazione) sulle stufe di Sfruz nei contesti nobiliari, in primis a castel Valer in Valle di Non. Saluti e complimenti all’iniziativa anche dal vicepresidente del consiglio regionale, Lorenzo Ossanna, e quindi dell’ex senatore Franco Panizza che fin dai tempi in cui era assessore provinciale alla cultura rappresenta un punto di riferimento per le Antiche Fornaci.

Finiti saluti Angelelli ha introdotto il tema del convegno alla presenza degli esperti (16 i relatori previsti provenienti da Italia, Marocco, Siberia, Lituania, Austria, Germania e Svizzera) che si succederanno al microfono fino a venerdì nel municipio di Sfruz. Attesa particolare per la relazione che nel pomeriggio di ieri ha svolto Wolfgang Kippes, già direttore del castello Schönbrunn di Vienna, dove sarebbero presenti delle stufe che verosimilmente sono state prodotte dai maestri artigiani di Sfruz. A margine del convegno agli esperti verranno mostrati gli scorci più suggestivi e le residenze storiche della valle per contestualizzare i lavori che – come ha affermato Cavini – puntano a creare una rete culturale nel settore della ceramica tradizionale, che coinvolgerà i tre territori dell’Euregio, offrendo così nuove opportunità di scambio e confronto”.













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