Claudio Travaglia a riposo dopo 39 anni tra i libri 

Il bibliotecario di Taio. Ha iniziato a lavorare qui nel 1980, quando la sede era la sala del consiglio comunale e c’erano solo 4.000 volumi. Tra i primi a offrire all’utenza il punto internet


Giacomo Eccher


Taio. Meritata pensione, a fine novembre, per Claudio Travaglia, 63 anni, trentanove dei quali trascorsi in biblioteca più tre come insegnante. Una vita tra i libri a Taio, la prima biblioteca pubblica nata in valle di Non nel lontano 1974 per iniziativa del compianto maestro Giuseppe Urmacher. Travaglia in biblioteca ci è arrivato invece nel 1980 per concorso pubblico bandito dall’allora amministrazione comunale, con una settantina di concorrenti arrivati anche da fuori regione.

Mucche e carri da pesare

All’epoca la biblioteca contava poco più di 4.000 volumi ed era alloggiata nella sala del consiglio comunale per cui quando c’erano seduta rimaneva chiusa. «Ma non solo, ero il bibliotecario - pesatore perché davanti c’era la pesa pubblica e quando arrivava una mucca o un carro di fieno da pesare toccava a me!» Tutto è cambiato nel 1985 con la realizzazione della nuova struttura al pian terreno del municipio, biblioteca intitolata a padre Eusebio Chini. «Allora nessuno lo conosceva, padre Chini era un illustre sconosciuto». I nuovi spazi hanno consentito il graduale aumento del patrimonio librario che è via via lievitato fino agli attuali 38.000 volumi nella sola sede di Taio, che diventano 75.000 a livello dell’attuale biblioteca intercomunale di Predaia con le sedi di Taio, Coredo, Romeno (aperta nel 2009) e Terres nel Contà (2011).

Impronta scientifica

Di formazione tecnica (diploma ITI e la frequenza per un triennio alla facoltà d’ingegneria a Trento) Travaglia ha dato alla biblioteca un’impronta soprattutto scientifica e tecnologia, diventando un punto di riferimento per la sua preparazione, in gran parte autodidatta, nell’informatica. «Si organizzavano corsi di alfabetizzazione informatica e la biblioteca di Taio è stata tra le prime a dotarsi di un punto internet con varie postazioni di accesso» - ricorda citando anche i corsi di lingue straniere per tutte le età.

Preziose collaborazioni

Una intensa vita parallela a quella del classico prestito librario anche grazie al coinvolgimento di volontari e di associazioni locali. «La mia filosofia è sempre stata ispirata a valorizzare le ricorse umane e le potenzialità del territorio perché solo così si creano premesse durature nel tempo per le attività culturali e si fa crescere la comunità» - spiega ripercorrendo a ritroso, come un film, i suoi quasi otto lustri di servizio pubblico.

Con la preziosa collaborazione (volontaria e durata anni) di Luciano Scartezzini, funzionario dell’Ufficio Entrate di Cles, la biblioteca ha ora una rassegna stampa on line con oltre 12.000 articoli su Taio e la valle di Non catalogati a partire dagli anni ‘70. Ma non solo, tra i lasciti di Travaglia c’è pure un archivio fotografico storico con 20.000 scatti in digitale raccolti con l’aiuto di Luigi Chilovi, pensionato dell’Enel con l’hobby della fotografia.

Nessun successore

Ci sarebbe moltissimo ancora da dire come la rinascita (dopo i tempi gloriosi del muto all’oratorio) del cinema a Taio nel nuovo auditorium e le innumerevoli mostre ed iniziative culturali divulgative organizzate sempre facendo perno solo su forze locali. «Questo è sempre stato il mio pallino» - sfogliando un ideale album dei ricordi. Ora è in pensione e successori dell’organico comunale non se ne vedono all’orizzonte perché ci si avvale ormai solo di personale fornito da una cooperativa. «Tutte persone bravissime e preparate, ma in biblioteca serve continuità, altrimenti la memoria si perde».















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