Campodenno, il paese delle nove chiese 

La loro storia e le preziose opere d’arte che custodiscono sono state argomento di un incontro


di Carlo Antonio Franch


CAMPODENNO. L’associazione culturale “Aliseo” guidata da Antonia Saccomanno, si occupa di cultura a 360 gradi, soprattutto per la conoscenza del territorio di Campodenno. Gli ultimi anni sono stati ricchi di attività, tra cui: la rappresentazione della “Natività”, ideata da Ermanno Paternoster, un concerto in chiesa di con la “Schola ausuganea” e “Dulce lignum”, canto gregoriano, una prima teatrale con Giulio Visintainer (narratore) e Nadia Bortolamedi (clarinettista di fama internazionale) dal titolo “Il Tenente Gustl” di Arthur Schnitzler.

Più recentemente gli studiosi Eleonora Callovi, don Fortunato Turrini, Gianluca Dal Rì, Mariano Maines e Danilo Zanoni in un incontro hanno illustrato, dal punto di vista storico-artistico, le 9 chiese del comune di Campodenno. I relatori ne hanno descritto l’evoluzione in base alle esigenze liturgiche e delle comunità cristiane. San Giovanni Battista di Termon, frazione di Campodenno, è la prima chiesa presa in esame. Ricordata a partire dal 1395, fu ricostruita nel 1778. All’interno opere di Mattia Lampi altari di Simone Lenner e di Giovanni Battista e Giuseppe Antonini. Presenta molte analogie con la chiesa di Smarano: entrambe furono edificate dalle stesse maestranze. La chiesetta dei santi Filippo e Giacomo di Segonzone, ricordata in un documento del 1485, contiene affreschi dei fratelli Baschenis, ben conservati, dopo un radicale intervento di restauro curato dalla Soprintendenza ai beni storico-artistici. Sempre a Segonzone, frazione di Campodenno, all’interno di Castel Belasi si trova la chiesetta di san Martino, con frammenti di affreschi tra cui una Crocifissione e un’Annunciazione. La chiesa di Quetta, dedicata a sant’Egidio, eretta nel 1329, è situata al centro del paese. All’interno, affreschi di Carlo Donati del 1929. La chiesa di S. Michele Arcangelo a Maso Sant'Angelo è situata fra Quetta ed il bacino del Noce; è una delle più antiche chiese campestri della Valle di Non. Era un ricovero per i pellegrini che dipendeva dal monastero di Campiglio.

Nella frazione di Crescino si trova la chiesetta di santa Maria Addolorata, costruita nel 1843. A Dercolo la chiesa di santo Stefano è ricordata dal 1479 e rifatta nella prima metà del XVI secolo. A Campodenno la chiesa di san Maurizio, nota fin dal 1478, ha subito molti interventi di rifacimento. Sempre a Campodenno, nella zona alta del paese, si trova l’eremo di san Pancrazio. Risale al 1361 ed è ricordato quale punto di arrivo delle rogazioni che partivano dalle varie pievi della bassa Anaunia per invocare la benedizione divina sulle coltivazioni. Ultima chiesa presa in considerazione quella della frazione di Lover, dedicata all’Immacolata e costruita dal 1859 al 1863, sul modello della chiesa di Nave San Rocco, per volontà del curato don Francesco Valentini.

L’associazione Aliseo per quest’anno ha in cantiere una rappresentazione della prima guerra mondiale.













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