Alla Ebara si sciopera ancora 

La vertenza. La settimana scorsa i lavoratori hanno incrociato le braccia per 4 ore, martedì per altre due. Chiedono il rinnovo del contratto aziendale e la stabilizzazione di 40 precari. Nessuna apertura, per ora, da parte dell’azienda


Giacomo Eccher


Cles. Continua la mobilitazione dei circa 200 lavoratori della Ebara. I dipendenti anche martedì hanno incrociato le braccia per due ore ad ogni turno per sostenere la vertenza per il rinnovo del contratto aziendale. I lavoratori hanno scioperato anche la scorsa settimana per quattro ore.

La trattativa con l’azienda si è interrotta la scorsa settimana e subito è scattata la protesta dei lavoratori. «Non c’è nessuna apertura né sul piano economico né su quello normativo – chiarisce Manuela Terragnolo, segretaria della Fiom del Trentino -. Abbiamo presentato una proposta articolata che non si limita ad intervenire solo sul piano salariale, ma punta ad introdurre significativi miglioramenti in termini normativi per le maestranze, aprendo un confronto vero sull’organizzazione del lavoro e, soprattutto, sulla stabilizzazione dei lavoratori precari che in Ebara sono quaranta».

Su quest’ultimo punto i dipendenti con la Fiom chiedono di superare il massiccio ricorso a contratti in staff leasing, cioè somministrazione a tempo indeterminato, e di arrivare alla definizione di un piano di stabilizzazione. «Fino a questo momento l’azienda ha presentato proposte insufficienti sul piano economico e non ha preso in considerazione in modo serio le richieste sul piano normativo. Noi chiediamo anche che venga assunto il personale precario che ha anzianità di servizio anche importante in azienda».

Insieme allo stabilimento di Cles, dove l’adesione alla sciopero anche ieri è stata alta, hanno scioperato anche gli addetti dello stabilimento Ebara di Gambellara, in provincia di Vicenza. «Se la situazione non si sblocca e non ripartono le trattative siamo pronti a proseguire con la mobilitazione. Quel che è certo è che questi contenuti andranno ad aggiungersi a quelli dello sciopero nazionale dei metalmeccanici in programma il prossimo 14 giugno in tutta Italia», conclude Manuela Terragnolo.

La Ebara a Cles è presente da 17 anni. Era infatti il 1992 quando il ramo italiano della multinazionale giapponese Ebara Corporation decide di aprire uno stabilimento nel capoluogo della Valle di Non, una relatà destinata a diventare, scrive la società, “uno dei più grandi centri in Europa nella produzione di pompe in acciaio inossidabile stampato”.













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