il caso

Lupi "declassati": Ong furenti con von der Leyen, la Lega invece esulta

Birdlife: “E’ l'ultimo regalo di Natale a Ppe e lobby agricole?”. Casanova: “Moltissimi allevatori europei potranno ricominciare a sperare” (foto Ansa archivio)

DORFMANN. Cambiare lo status di protezione è la prima mossa concreta verso una gestione più flessibile



BRUXELLES. Una "decisione sconcertante" che "si basa su dati poco chiari", con "una clamorosa assenza" di "comunicazioni ufficiali sulla proposta", un "annuncio oltraggioso senza giustificazione". Sono i commenti delle Ong all'annuncio della proposta della Commissione europea per declassare lo status di specie protetta del lupo.

L'attacco è diretto, ed è per Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione "sacrifica il successo della conservazione del lupo per il proprio tornaconto politico", è il giudizio che il Wwf Europa affida a un post sui social media.

Anche Birdlife Europa insiste sulle responsabilità dirette di von der Leyen. "Potrebbe essere l'ultimo regalo di Natale di von der Leyen al Gruppo Ppe e alle lobby agricole? Di certo è un regalo avvelenato per il resto di noi", si legge nel profilo X dell'associazione che include la Lipu.

Di segno opposto la reazione dell'eurodeputato Lega - Id Massimo Casanova, membro dell'intergruppo Caccia e Biodiversità, che in passato a più riprese aveva denunciato alla Commissione i problemi legati alla convivenza con il lupo, specie nel sud Italia: "L'aumento esponenziale del numero dei lupi a livello europeo ha spinto la Commissione di proporre al Consiglio europeo la modifica dello status di protezione della specie da particolarmente protetta a protetta. Finalmente una presa d'atto e di coscienza dettata dall'inconfutabile realtà dei dati che esprimono un aumento insostenibile della specie", afferma il parlamentare europeo.

 "Finalmente moltissimi allevatori europei potranno ricominciare a sperare guardando al futuro della propria attività, senza sentirsi completamente abbandonati da una politica che per anni si é dimostrata non solo distante ma addirittura ostile rispetto alle esigenze di una categoria che ha sempre e solo chiesto di essere tutelata per continuare ad esistere e non doversi estinguere", conclude Casanova.













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