Vigo cavedine. Se n’è andato in punta di piedi Luigino Comai, 56 anni, un “ragazzo speciale” che abitava – al di là delle peripezie ospedaliere e convalescenziali, che ha dovuto affrontare a più riprese negli ultimi anni della vita – nella casa paterna (“Mas del Silvio”, il nome del padre deceduto alcuni decenni fa per un incidente sul lavoro) ai Masi di Sopra di Vigo Cavedine, un agglomerato di case per lo più di origine contadina alla periferia sud del paese, che gli è sempre stato caro. Era questo, infatti, il suo ambiente preferito, immerso nella natura, dove ha strutturato le sue esperienze di vita, anche perché accanto all’affetto dei suoi cari come la mamma Anna (morta alcuni anni fa) e poi dei fratelli (Mauro, Enrico, Livia, Mario Antonietta e Francesco), in particolare la sorella Livia, che lo ha accudito nell’ultimo periodo, e del fratello Mario, a cui era legatissimo assieme ai nipoti Andrea e Gianluca. Luigino era conosciuto da molti compaesani, che non disdegnavano di andare a trovarlo e passare qualche ora insieme per la sua semplicità, socievolezza e simpatia. Infatti la sua era una di quelle famiglie di un tempo con le porte di casa sempre aperte, dove si respira quella sana e cordiale ospitalità, che rende piacevole qualsiasi momento indipendentemente dalla modestia dell’accoglienza. Luigino amava la musica dei Nomadi e di Vasco, gli piaceva suonare la sua batteria, era attratto dal mondo dei motori, in particolare le moto. Durante le feste di Natale aspettava con ansia di poter esplodere assieme al fratello Mario semplici giochi pirotecnici. Il suo stato di salute è sempre stato un po’ precario, però era riuscito a superare con forza e tenacia le prove più difficili e per lui la terapia più efficace, come sottolineavano i dottori che l’avevano in cura, era di poter contare sull’affetto dei suoi cari e dei suoi numerosi amici.

I funerali si svolgeranno domani nella parrocchiale di Vigo Cavedine d alle 14.30.