Per San Martino torna il rito della distribuzione del sale

Lasino. Quest’anno la ricorrenza di San Martino per l’iniziativa proposta dal “Museo della Dòna de sti’ ani” (Associazione culturale Retrospettive) con la collaborazione del Comune di Madruzzo viene...


Mariano Bosetti


Lasino. Quest’anno la ricorrenza di San Martino per l’iniziativa proposta dal “Museo della Dòna de sti’ ani” (Associazione culturale Retrospettive) con la collaborazione del Comune di Madruzzo viene anticipata a domenica, dalle ore 16 alle 18, presso i locali del Museo a Lasino. Da qualche anno, infatti, l’Associazione nel ripristinare antiche tradizioni, legate alla civiltà contadina di un tempo ricorda il “rito” della distribuzione alle famiglie del paese del “sale di San Martino”. Il programma, infatti, prevede che la distribuzione di un pacchetto di sale a ciascuna famiglia, proprio come avveniva un tempo fatto salvo il luogo, che un tempo avveniva sul sagrato della chiesa dopo la celebrazione della messa. Associato alla distribuzione del sale l’Associazione propone anche un’attività laboratoriale a tutti gli interessati sulla preparazione del sale “speziato”, ossia sale con aggiunta di spezie attraverso una particolare lavorazione con l’uso di strumenti di un tempo (pestini, …). Quella della distribuzione gratuita del sale è una tradizione che risale addirittura al 1720. Infatti un certo Caldini aveva legato i proventi annuali di un lascito (un campo di oltre 4000 metri quadri nelle vicinanze del paese), donato alla Comunità, per la distribuzione gratuita di un certo quantitativo di sale alle famiglie di Lasino da distribuirsi sul sagrato della chiesa nel giorno di San Martino (11 novembre).

Ricostruendo un po’ la storia della civiltà contadina è emerso come il sale, uno dei pochi prodotti che dovevano essere acquistati, costituiva un elemento insostituibile non solo nella preparazione dei pasti, ma soprattutto per la conservazione degli alimenti in particolare della carne: dagli insaccati che si preparavano in casa, alla carne “salada”, che si conservava in abbondante sale nel “pitar” (contenitore di ceramica), ai “crauti” nel “brentat”... Si è cercato di allestire lo stand con tutta una serie di arnesi e strumenti, attinenti le modalità d’uso del sale: alcune tipologie del “pestin”, vari contenitori per lo più di legno, i diversi “salarini”. L’attività laboratoriale per la preparazione del sale speziato sarà accompagnata anche da uno spuntino a base di “patate lesse con la scorza” e sale. L’associazione del Museo sta un po’ alla volta riscoprendo queste antiche tradizioni e le ravviva nella memoria delle gente locale ogni qualvolta se ne presenta l’occasione ed in effetti l’attività di “Retrospettive” per questi continui agganci a fatti od episodi di vita vissuta è molto apprezzata dall’intera comunità della valle.













Scuola & Ricerca

In primo piano