Mezzolombardo, bocciato il referendum sui tigli 

Non è chiaro per il sindaco il quesito proposto dal comitato che vuole salvare  gli alberi ancora presenti in via Degasperi. Le minoranze abbandonano l’aula


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO. Il quesito referendario presentato dal Comitato “Sotto i tigli” non è stato ritenuto chiaro e univoco da parte della maggioranza, che nella seduta di martedì sera del consiglio comunale l’ha quindi rifiutato. Per protesta, tutte le minoranze hanno abbandonato l’aula.

Le motivazioni del sindaco erano che il quesito - così formulato: “Sei favorevole al rifacimento ed alla messa in sicurezza dei marciapiedi di via Degasperi, conservandone le alberature?” - non fosse completo, non tenendo conto degli sviluppi che ci sono stati in un anno e mezzo di lavori dell’apposita commissione e dello studio preliminare della Provincia. «La procedura di richiesta di referendum è valida, ma la domanda è generica e porta comunque ad un’azione irrealizzabile». Il consigliere Mazzoni, molto alterato, ha più volte ribadito che era compito del consiglio comunale decidere esclusivamente sulla chiarezza del quesito e non sulla realizzabilità o meno dell’opera, cosa, questa, che andrà spiegata alla cittadinanza nel momento della campagna referendaria. Dello stesso avviso anche i portavoce di tutti i gruppi di minoranza.

Il sindaco Girardi ha ribadito le sue ragioni: «Nel referendum servirebbe porre due questioni: o il mantenimento dei tigli con il restringimento di un metro della carreggiata, con i disagi di traffico (rilevati anche da Trentino Trasporti), o la sostituzione delle piante come da progetto del Comune». Per le minoranze il quesito posto dal Comitato era invece molto chiaro, al massimo si poteva suggerire di aggiungere l’aggettivo “esistenti”, riferito alle piante, anche se la parola “conservativo” appare già esaustiva. «Complicare una domanda inserendo aspetti tecnici, porta solo confusione alla gente. Auspico l’intervento del Difensore civico!» ha dichiarato Luigi Rossi; posizione condivisa e ribadita a più voci da tutta la minoranza.

«Ho troppo rispetto per i cittadini e anche per gli esponenti del Comitato “Sotto i tigli” per non chiedere maggiore chiarezza nel quesito referendario» ha commentato il sindaco, sottolineando più volte l’impossibilità di eseguire l’opera anche se il referendum consultivo ottenesse molti voti. «Ogni posizione è legittima ed è nostra opinione che il lavoro fatto con la commissione ha portato senz’altro migliorie, quindi ringrazio il comitato e tutti i cittadini che si sono impegnati su questo tema, ma la realtà è che il restringimento della carreggiata non è possibile e che le piante nuove, posizionate parallelamente, ricomporrebbero il viale alberato, cosa che non accadrebbe con il salvataggio degli alberi residui». A fronte dell’insistenza della maggioranza a motivare le opinioni e a chiedere che fossero esplicitate anche nel quesito referendario, anziché esprimersi solo sulla chiarezza del quesito, dopo vari, irritati, botta e risposta, tutti i consiglieri di minoranza sono usciti dall’aula. Girardi ha concluso ribadendo la tranquillità della maggioranza: «Il nostro progetto su via Degasperi era nel programma per il quale i cittadini ci hanno votato, per questo crediamo che la gente capirà. È ora di mettere in sicurezza i marciapiedi, non si può aspettare oltre».













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