Le Sardine: i lavori al Lago Santo vanno bloccati

Valle di cembra. Nel dibattito sull’intervento di riqualificazione dell’area attorno al Lago Santo si inseriscono le Sardine. Ecco la loro posizione riassunta in una nota firmata dall’esponente...



Valle di cembra. Nel dibattito sull’intervento di riqualificazione dell’area attorno al Lago Santo si inseriscono le Sardine. Ecco la loro posizione riassunta in una nota firmata dall’esponente trentino Andrea Miniutti.

«Il 2019 è stato l'anno delle proteste ambientaliste in Italia e nel mondo. Giovani da ogni angolo del pianeta sono scesi nelle strade e nelle piazze per far arrivare un messaggio chiaro alla popolazione, ma soprattutto ai governi e a chi ha la concreta possibilità di attuare dei piani e delle riforme per evitare il disastro ambientale già più volte preannunciato.

Il nostro impegno deve essere quotidiano e, in particolare, la politica territoriale non può dimenticarsi del problema, come invece sembra star facendo. Il Lago Santo di Cembra costituisce un prezioso ecosistema e la sua tutela dovrebbe rientrare tra le politiche del trentino in materia ambientale: esso costituisce, infatti, una tipologia di habitat rara sia in Trentino che in tutta Europa e, oltretutto, rientra tra quelli indicati come meritevoli di protezione dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea.

Abbiamo appoggiato e promosso la petizione lanciata dell'associazione GUFI per far cessare i lavori altamente impattanti che si stanno svolgendo sul luogo e favorire il ripristino dell'habitat ambientale precedente. Il progetto avviato dal Comune di Cembra Lisignago potrebbe alterare profondamente e irrimediabilmente l’ambiente naturale del Lago Santo. A nulla è servita la diffida della sezione trentina dell’Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione.

Questa battaglia rappresenta un modo concreto per far valere quel messaggio che i giovani (e non solo), tramite le manifestazioni a favore della tutela ambientale, hanno voluto rendere degno di nota. Chiediamo che questa battaglia venga presa con più serietà e che, al fine di preservare la naturalità dell’ambiente trentino, si blocchino tutte quelle opere che inficerebbero la bellezza del territorio nostrano».













Scuola & Ricerca

In primo piano