albiano - assegnazione lotti a montegaggio 

Annullate due delibere e impugnato un ricorso 

ALBIANO. Nel corso dell’ultima seduta consiliare dedicata all’illustrazione delle nuove normative riguardanti gli indirizzi per la gestione del settore cave, è stato approvato l’annullamento in...



ALBIANO. Nel corso dell’ultima seduta consiliare dedicata all’illustrazione delle nuove normative riguardanti gli indirizzi per la gestione del settore cave, è stato approvato l’annullamento in autotutela di due delibere consiliari del novembre 2015 riguardanti l’assegnazione della porzione di lotto 23 dell’area estrattiva di Montegaggio. Il consiglio ha deciso di indire un confronto concorrenziale tra almeno tre imprese per l'assegnazione per tre anni di limitati volumi di roccia interni al lotto sommitale 23 di Montegaggio, revocando la delibera n. 44 del novembre 2015, con la quale si era deciso di dare tale porzione in assegnazione diretta a Crotte srl.

Pochi mesi dopo l'adozione di quella delibera, infatti, il Tar, in un caso analogo relativo al lotto 26, di cui una piccola porzione era stata assegnata con procedura diretta alla ditta Dossalt srl, decretò l’illegittimità dell'operato del Comune. La giunta comunale decise quindi di sospendere anche la procedura di assegnazione a Crotte srl chiedendo che venisse fatta una perizia di stima dell’esatto valore dei volumi di roccia in questione prima di procedere. La perizia asseverata di stima a firma del geologo Nardin evidenziò un valore dei volumi di roccia del lotto 23 superiore a quello ipotizzato nella delibera consiliare del 2015, tale da superare la soglia di 46.000 euro indicata dalla legge provinciale come limite per le assegnazioni dirette e senza confronto.

Di qui la decisione del consiglio comunale di annullare in autotutela quella delibera, indicendo il confronto concorrenziale. Decisione che non pregiudica la diversa posizione sul lotto 26, per il quale l'amministrazione comunale, confortata dalla stima asseverata che in quel caso ha evidenziato valori della roccia inferiori e compatibili con la soglia della legge 23, ha deciso di resistere in Consiglio di Stato appellando la sentenza del Tar, per veder confermata la legittimità del proprio operato e, con esso, dell'assegnazione diretta a ditta Dossalt srl. (f.v.)















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